Aps-vice sindaca Fadda: il consigliere Cipollone si rivolgerà all’Anac per «conflitto di opportunità»
La vice sindaca Valeria Fadda
comuni
di Alessandro Bianchet  
il 18/12/2025

Aps-vice sindaca Fadda: il consigliere Cipollone si rivolgerà all’Anac per «conflitto di opportunità»

Bagarre in consiglio per la mozione presentata da Fratelli d'Italia in cui si sollevano dubbi di opportunità visto l'anno trascorso nel cda della partecipata comunale da parte della vice sindaca Valeria Fadda. Il sindaco: «Non ci sono problemi né criticità; si mina la credibilità di un consigliere e non posso permetterlo»

Dovrebbe finire con una richiesta di parere all’Anac da parte del consigliere Giuseppe Manuel Cipollone la querelle nata nel consiglio comunale di Aosta e relativa al presunto «conflitto di opportunità» della vice sindaca Valeria Fadda, ex membro del cda di Aps.

Fadda-Aps: il caso sollevato

Nel corso di oltre un’ora di discussione, peraltro con la diretta interessata non presente in aula («e non lo sarebbe stata in ogni caso» precisa il sindaco), due le posizioni che si sono sostanzialmente contrapposte.

Una, sostenuta da Giuseppe Manuel Cipollone (Fratelli d’Italia), autore della mozione “A.P.S. fucina di talenti, dal Cd’A della società in house a Vicesindaco della città: un conflitto di opportunità per la dott.ssa Fadda?” e da Katya Foletto di Avs (peraltro poi astenuta), per i quali risulta in qualche modo sconveniente il fatto che la vice sindaca (reduce da un anno nel cda della partecipata) incida e voti su decisioni relative alla partecipata.

Dall’altra, la maggioranza, guidata dal sindaco Raffaele Rocco, che difende a spada tratta la professionalità della vice sindaca e il suo diritto a compiere per intero il suo mandato, rilevando anche «il valore aggiunto» proprio della precedente esperienza.

Fadda-Aps, la questione

La mozione di Fratelli d’Italia (bocciata con 8 favorevoli, 3 astenuti e 16 voti contrari) punta ad «acclarare un punto non secondario», ossia del «rapporto controllore-controllato» ha esordito Giuseppe Cipollone.

Il riferimento è dato dal fatto che Valeria Fadda, dopo l’insediamento nel cda di Aps del 20 agosto 2024, abbia rassegnato le dimissioni il 18 agosto 2025, a seguito dell’annuncio della propria candidatura a vice sindaca.

«Negli anni, gli interscambi tra Aps e il consiglio comunale non sono stati inusuali, anzi, ma questo episodio è più anomalo – ha aggiunto Cipollone, riportando alla mente il parere Anac 47/2025, in cui viene definito il controllo degli enti soci verso le società in-house -. La persona che era parte del meccanismo controllato, ora si trova come controllore, peraltro con membri del cda che sono gli stessi con cui la vice sindaca ha preso anche decisioni importantissime».

Da qui, secondo Giuseppe Cipollone, «al di là dei profili giuridici, rimane la questione dell’opportunità politica – ha continuato -, bisogna garantire la sussistenza di barriere amministrative e le dimissioni hanno risolto solamente la parte dell’incompatibilità».

Da qui la richiesta «a tutela dell’ente», che su decisioni relative ad Aps «ci sia l’astensione della vice sindaca, almeno fino a quando le stesse componenti del cda saranno ancora pienamente insediate», ma anche di «un parere all’Anac per capire quali siano i perimetri da rispettare».

E questo perché «non possiamo escludere il rischio che possano essere invalidati dei documenti»; altrimenti, «lo farà io da cittadino».

Katya Foletto: «Valutare ogni possibile criticità»

Non ha votato la mozione, ma ha appoggiato la sostanza la consigliera di Avs, Katya Foletto, che ha visto nella questione «alcune criticità – ha detto -. È ovvio che in alcune discussioni potrebbero emergere criticità su decisioni prese in una situazione differente e che un domani potrebbero richiedere un cambiamento o un non cambiamento, in quanto si rimane nell’alveo di discussioni fatte nel cda. Situazioni simili andrebbero valutate in ogni caso, a prescindere dalla persona in oggetto, per la trasparenza della pubblica amministrazione».

Giovanni Girardini (Renaissance) ha rimarcato come «ogni volta che si tocca Aps si creano tensioni – ha esordito -. Nessuno mette in dubbio la stima verso la signora vice sindaco, ma si parla di opportunità o meno».

Aps-Fadda: il sindaco tira dritto

Non ha ceduto di un millimetro il sindaco di Aosta Raffaele Rocco, che ha difeso a spada tratta «l’avvocata» (ci ha tenuto a precisare) Valeria Fadda, «persona consapevole e cosciente dei perimetri in cui si può muovere».

Tacciato il titolo della mozione di «condannare con poche parole», Raffaele Rocco ha ricordato l’assenza di incompatibilità «risolte con le dimissioni» e ha definito come «soggettive» le questioni di opportunità e percezione pubblica.

«Con l’astensione forzata si chiede di limitare i poteri della vice sindaca – ha attaccato il primo cittadino -. Lei non ha deleghe operative legate ad Aps, che sono tra le mie competenze dirette, per cui non ha senso porsi il problema».

Ricordato come il controllo analogo sulla partecipata «seguendo le indicazioni Anac» e mantenendo «barriere organizzative» sia in capo al comitato di controllo, fatto dai dirigenti comunali e dal sindaco stesso, Rocco ha ricordato come la stessa Anac si sia espressa solamente in merito a dipendenti pubblici passati nel privato, «perché non possano avere riconoscimenti postumi nella controllata».

Il primo cittadino ha ribadito, poi, come la legalità «sia uno dei punti principali del nostro programma di governo» e che il Comune è «dotato di tutte le misure e gli strumenti previsti da Anac», per poi passare alla difesa finale.

«L’avvocata Fadda non ha nessun problema a non partecipare a eventuali decisioni o votazioni che comprendano atti che lei ha avuto modo di vedere nel suo lavoro nel cda – ha concluso -. È una professionista seria che ha presente i propri limiti, rispondendo anche a un codice deontolgico. Inoltre, ciò che vedete come problema, per noi è un’opportunità: conosce meglio di quanto possiamo farlo noi i meccanismi di Aps e porta in dote un bagaglio di conoscenze che può consentire di essere più incisivi».

Insomma, per Raffaele Rocco «problemi e criticità non ce ne sono – ha aggiunto -. Stiamo parlando di ipotesi, mettendo in discussione l’operato di un consigliere; si sta minando la credibilità e questo non lo posso permettere».

(al.bi.)

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