Esercito: addestramento e innovazione tecnologica si incontrano sul Monte Bianco con il Campo Alta Quota 2025
Si è conclusa ieri, venerdì 19 dicembre, la III edizione del progetto di ricerca e sperimentazione in ambienti estremi
Esercito: addestramento e innovazione tecnologica si incontrano sul Monte Bianco con il Campo Alta Quota 2025.
«Un esempio virtuoso di sinergia tra Esercito italiano e mondo accademico, capace di generare innovazione tecnologica con ricadute concrete sulla capacità operativa».
Così il Comandante del Centro Addestramento Alpino di Aosta, generale Alessio Cavicchioli ha commentato la conclusione della terza edizione del Campo Alta Quota 2025, la campagna di sperimentazione scientifica promossa dal Centro Addestramento Alpino dell’Esercito italiano in collaborazione con le Università di Milano, Bologna, Ferrara, Chieti-Pescara e della Valle d’Aosta, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, della Scuola dello Sport del Coni Valle d’Aosta e della Società Italiana di Medicina di Montagna.
La photogallery del Centro Addestramento Alpino
Il Campo Alta Quota 2025
Il Campo si è aperto mercoledì 10 dicembre e si è concluso ieri, venerdì 19 dicembre, a oltre 3300 metri di quota, sul massiccio del Monte Bianco.
Si tratta di un progetto di ricerca e alta sperimentazione in ambienti estremi, con particolare attenzione allo studio degli effetti del grande freddo in un’ottica rivolta alle regioni artiche, oggi sempre più centrali nello scenario geopolitico internazionale.
Nato nel 2023, il Campo Alta Quota si configura come una piattaforma integrata che coniuga addestramento operativo e innovazione tecnologica, facendo leva sulle competenze delle Truppe Alpine dell’Esercito e dei partner accademici coinvolti.
Le novità della III edizione
Tre ambiti di ricerca hanno caratterizzato la terza edizione del Campo Alta Quota 2025 che ha anche rafforzato il carattere interdisciplinare del progetto.
Meteorologia e statistica
Il primo ambito dedicato alla meteorologia e statistica, ha previsto l’utilizzo di nuove centraline meteo progettate per l’alta quota con l’analisi dei dati ambientali raccolti e trasmessi via satellite, con l’obiettivo di migliorare la lettura delle condizioni atmosferiche e del manto nevoso.
Processi fisiologici e cognitivi
I processi fisiologici e cognitivi e le performance dei partecipanti hanno caratterizzato il secondo ambito.
Sono stati studiati gli effetti del freddo estremo sulle funzioni neurologiche, sulle capacità manuali, sull’apparato respiratorio, testando le risposte biologiche allo stress e includendo un approfondimento sulla termoregolazione e risposta cognitivo-fisiologica alla caffeina, anche mediante l’utilizzo di dispositivi elettromedicali per il monitoraggio dei parametri vitali.
La statistica avanzata
Il terzo ambito di ricerca ha interessato l’analisi statistica avanzata dei dati raccolti, con il coordinamento dell’Università della Valle d’Aosta, volta a correlare in un unico modello dati ambientali, fisiologici e prestazionali.
Un contributo di rilievo è stato fornito dal plotone esplorante del 3° Reggimento Alpini della Brigata Taurinense, impiegato quale campione di studio anche in funzione della preparazione all’esercitazione NATO Nordic Response, in programma il prossimo anno in Finlandia.
Il commento del Centro Addestramento Alpino
«Le attività condotte dal reparto hanno consentito di testare sul terreno la preparazione fisica individuale degli Alpini, le procedure, i materiali e le configurazioni di equipaggiamento destinati a un reale scenario artico, producendo dati di valore sia per la componente operativa sia per i ricercatori. Tutte le attività sul campo sono state inoltre caratterizzate da collaborazioni di ricerca e sviluppo con il mondo industriale, impegnato nella progettazione e nella sperimentazione di materiali innovativi» si legge nella nota del Centro Addestramento Alpino.
«I risultati raccolti evidenziano sviluppi significativi nei settori oggetto d’indagine e confermano il Campo Alta Quota quale punto di riferimento nazionale per lo sviluppo delle capacità dell’Esercito nei climi estremi.
I dati raccolti saranno oggetto di ulteriori analisi, contribuendo a orientare le future scelte tecnologiche e logistiche dell’Esercito per le operazioni in ambienti estremi» conclude la nota dell’Esercito.
(re.aostanews.it)
