“Colpevole di essere calabrese”, il nuovo libro di Francesco Miraglia
Roma, 22 dic. (askanews) – È disponibile “Colpevole di essere calabrese – Vittime del pregiudizio”, il nuovo libro di Francesco Miraglia, pubblicato da Koinè Nuove Edizioni. Un’opera necessaria, coraggiosa e lucida che prende le mosse dal più grande procedimento giudiziario mai celebrato nel Nord Italia contro la ‘Ndrangheta: il Processo Aemilia. Il volume non si limita a esplorare la criminalità organizzata, ma indaga le dinamiche che ne hanno permesso il radicamento in territori lontani dalla Calabria e il pregiudizio che, paradossalmente, continua a colpire anche chi con la mafia non ha alcun legame.
Attingendo a una mole imponente di atti processuali, testimonianze e ricostruzioni giudiziarie, Miraglia accompagna il lettore dentro un universo che vive accanto al nostro ma ne rappresenta l’opposto: quello della ‘Ndrangheta, con i suoi vincoli di sangue, rituali, codici linguistici e logiche di appartenenza. L’autore non si limita però alla descrizione dell’organizzazione criminale: mette in luce le zone grigie emerse dal processo, mostrando come la mafia sia riuscita a insinuarsi nell’economia legale, nelle imprese, negli appalti e in alcuni casi persino nei rapporti con la politica locale.
Da questa analisi prende forma una riflessione netta e controcorrente: il radicamento mafioso al Nord non può più essere raccontato come un’invasione esterna. “La criminalità non è “calabrese” per definizione: diventa forte dove trova terreno fertile, dove incontra silenzi, convenienze, complicità”, sottolinea l’autore. Il processo Aemilia diventa così un prisma attraverso cui osservare non solo la forza di un’organizzazione criminale, ma anche le fragilità di un sistema sociale ed economico che per anni ha preferito non vedere.
Accanto alla ricostruzione giudiziaria, il libro porta alla luce una realtà spesso rimossa: l’esistenza di vittime innocenti del pregiudizio, uomini e donne che hanno pagato il semplice fatto di essere calabresi. Il volume analizza le ricadute sociali del processo e della narrazione pubblica che lo ha accompagnato, mostrando come la generalizzazione abbia generato un clima di sospetto diffuso verso l’identità calabrese. Una “altra faccia dell’Aemilia”, fatta di persone stigmatizzate, etichettate o discriminate nonostante fossero estranee ai fatti.
Miraglia evidenzia come la narrazione mediatica abbia avuto un ruolo decisivo nella costruzione di questo stigma: un meccanismo che, alimentato dalla semplificazione e dalla ricerca di categorie rassicuranti, ha finito per colpire un’intera comunità. Il libro ricostruisce così non solo ciò che il processo ha rivelato, ma anche ciò che il dibattito pubblico ha lasciato nell’ombra: l’impatto del racconto sulla percezione collettiva, sugli equilibri sociali e sul modo in cui si formano stereotipi e condanne preventive.
Colpevole di essere calabrese – Vittime del pregiudizio è un saggio rigoroso che rifugge il sensazionalismo e restituisce complessità a un fenomeno troppo spesso semplificato. Non accusa un popolo, ma smonta una narrazione distorta; non difende la criminalità, ma denuncia gli effetti devastanti dei pregiudizi che nascono quando un intero sistema decide di non guardare abbastanza in profondità.
Francesco Miraglia, , mette al servizio dell’opera decenni di esperienza nella tutela dei minori, nel diritto penale e familiare e nella mediazione. Grazie a questa prospettiva multidisciplinare, il libro offre uno strumento prezioso per comprendere non solo il fenomeno mafioso, ma anche il potere del racconto pubblico nel plasmare identità, giudizi e destini collettivi.
