Alberto Cirio rilancia, ancora una volta, il raddoppio del tunnel del Monte Bianco
Il presidente del Piemonte ha anche annunciato un tavolo di coordinamento tra le due regioni, per confrontarsi sui temi comuni
«Il nostro non è un punto d’arrivo, ma di partenza». Lo ha detto alla conferenza di oggi, nella sede di Aosta di Forza Italia, la segretaria regionale di Forza Italia Emily Rini, che ha tracciato un bilancio del 2025 e si è detta soddisfatta dei risultati elettorali, sia nei Comuni che in Regione: «Questo è stato un anno importante per il nostro partito in Valle d’Aosta, che ci consente di tracciare la strada per il futuro. L’obiettivo era portare i valori liberali in una Regione autonoma. L’autonomia permette di essere più vicini ai cittadini e di dare risposte più mirate».
Rini ha anche ricordato che tre consiglieri di Saint-Vincent hanno aderito a Forza Italia – Mauro Cometto, Beatrice Arditi e Stefano Capano – e che la Valle d’Aosta, per le sue piccole dimensioni, può diventare un laboratorio.
Nuovo paradigma in Valle d’Aosta
«Siamo contenti di aver cambiato il paradigma in Valle d’Aosta: da centro sinistra a centro destra», ha concluso Rini. «Vogliamo dare risposte ai valdostani, anche per riavvicinare le persone alla politica. Stiamo lavorando bene con l’UV e gli autonomisti di centro».
Cirio: un tavolo con la Francia…
Ospite dell’incontro è stato Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte e vice coordinatore nazionale di FI, che ha ribadito la costituzione di un tavolo con la Francia: «I Governi italiano e francese si sono incontrati a Nizza per costruire un tavolo tecnico per le prime valutazioni tecniche sul raddoppio del tunnel».
…e tra Piemonte e Valle d’Aosta
Cirio ha anche annunciato un tavolo di coordinamento tra le due regioni, con presidenza alternata Piemonte e VdA, per potersi confrontare sui temi comuni, in particolare quello dei trasporti e dell’accesso alle due regioni. «Intere opere infrastrutturali sono già finanziate e in attesa di autorizzazioni di carattere ambientale. Sono quelle su cui vogliamo fare un monitoraggio continuo. Più che problemi di risorse, spesso abbiamo problemi di autorizzazioni».
(elena rembado)
