La riforma della Corte dei Conti è legge
Roma, 27 dic. (askanews) – L’Aula del Senato ha approvato in via definitiva la riforma della Corte dei Conti. I voti a favore sono stati 93, i contrari 51, gli astenuti 5. Il provvedimento, composto da soli 6 articoli ma di sicuro impatto, contiene misure che incidono sulle funzioni e sull’attività di controllo, consultiva e preventiva della magistratura contabile e stabilisce un tetto al risarcimento da parte degli amministratori pubblici che dovessero essere condannati a causa di dolo e colpa grave per danno erariale. Un tetto che viene fissato al 30% del pregiudizio accertato e comunque non superiore al “doppio della retribuzione lorda conseguita nell’anno di inizio della condotta lesiva causa dell’evento o nell’anno immediatamente precedente o successivo”.
Si interviene sulla stessa definizione di dolo e sulla colpa grave per il danno erariale escludendola ad esempio per “la violazione o l’omissione determinata dal riferimento a indirizzi giurisprudenziali prevalenti o a pareri delle autorità competenti” e anche quando il fatto dannoso tragga origine da “atti richiamati e allegati che costituiscono il presupposto logico e giuridico dell’atto sottoposto a controllo”. La riforma assegna inoltre al governo la delega, da esercitare entro 12 mesi, per riorganizzare e riordinare le funzioni della Corte e del procuratore generale per aumentarne “l’efficienza”. Anche per i giudici contabili arriverà, dunque, la separazione delle carriere tra requirente e giudicante. Introdotta infine una sanzione pecuniaria per il pubblico ufficiale che sia responsabile di un ritardo superiore al 10% rispetto al timing per la conclusione di progetti connessi al Pnrr.
