Autostrada: dal 1° gennaio 2026 scattano gli aumenti
Lo svincolo Ovest dell'autostrada A5
ATTUALITA', Trasporti
di Cinzia Timpano  
il 30/12/2025

Autostrada: dal 1° gennaio 2026 scattano gli aumenti

Adeguamento tariffario all'inflazione (1,5%); le società di gestione - Rav e Sav - aspettano le comunicazioni ufficiali del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Autostrada: dal 1° gennaio scattano gli aumenti

Dal primo gennaio 2026 viaggiare in autostrada, anche imn Valle d’Aosta, costerà un po’ più caro.

Aumento dei pedaggi

Gli aumenti dei pedaggi autostradali interesseranno anche il tratto valdostano della A5, da Quincinetto a Aosta (Società Sav) e quello da Aosta a Courmayeur (Società Rav). Nessun aumento, invece, da Quincinetto a Torino.

Da giovedì 1º gennaio, l’adeguamento tariffario all’inflazione sarà dell’1,5% e riguarderà le società concessionarie il cui Piano economico finanziario è in fase di aggiornamento, tra le quali appunto Rav e Sav.

Così come confermano sia da Sav (che gestisce la tratta Aosta Est Quincinetto) che Rav (tratta da Aosta Ovest a Courmayeur), non ci sono ancora comunicazioni ufficiali dal Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti.

Comunicazioni che, come accade da tanti anni a questa parte, sono attese per domani, ultimo giorno utile a darne pubblicità prima dell’entrata in vigore delle nuove tariffe.

Gli aumenti interessano la quasi totalità della rete nazionale incluse le tratte di Autostrade per l’Italia e del gruppo Astm, della quale, ad esempio, fa parte Sav.

La variazione più alta riguarda l’autostrada Salerno-Pompei-Napoli, l’1,923%. Aumento leggermente inferiore, 1,46% sull’autostrada del Brennero. Nessun aumento per l’autostrada Alto Adriatico e Strada dei Parchi.

Nessun aumento sul tratto piemontese della A5

Nessun aumento anche per il segmento piemontese dell’autostrada A5 (Torino-Ivrea-Quincinetto) che ha da poco cambiato concessionario ed è gestito dalla società Itp SpA, Ivrea-Torino-Piacenza.

Lo scontro politico

Gli imminenti aumenti sono diventati anche terreno di scontro politico.

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha individuato nella sentenza 147 del 14 ottobre scorso della Corte Costituzionale la causa dei rincari, «vanificando lo sforzo del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e dello stesso governo di congelare le tariffe fino a definizione dei nuovi Piani economico-finanziari».

L’Autorità di regolazione dei trasporti (Art) ha poi determinato che l’adeguamento tariffario all’inflazione sarà dell’1,5 per cento.
E su queste decisioni, il Mit non può più intervenire.

Le minoranze invece attaccano il ministro Salvini, «per il goffo tentativo di scaricare sulla Corte Costituzionale la responsabilità dei rincari sulle autostrade. Si infligge un’altra mazzata all’autotrasporto, già alle prese con la manovra del Governo Meloni-Salvini, tra aumento delle accise sul diesel e nuova tassa sui pacchi» ha detto il vice presidente della Commissione Trasporti Andrea Casu.

(re.aostanews.it)

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