Gaza, Israele annuncia la revoca dei permessi a 37 ong, tra cui Oxfam e Msf
Roma, 30 dic. (askanews) – Il governo israeliano ha annunciato che revocherà il permesso concesso a 37 organizzazioni umanitarie per operare nella Striscia di Gaza, tra cui Medici Senza Frontiere, ActionAid e Oxfam, a causa di presunte violazioni degli standard di sicurezza e di trasparenza.
“La principale carenza emersa è stata il rifiuto di fornire informazioni complete e verificabili sui propri dipendenti – ha dichiarato il ministero degli Affari della Diaspora in una nota riportata da Haaretz – le verifiche di sicurezza hanno rivelato che i dipendenti di alcune organizzazioni erano coinvolti in attività terroristiche… in particolare, Medici Senza Frontiere”.
Nei giorni scorsi, Msf aveva chiesto “alle autorità israeliane di garantire che le ong internazionali possano continuare a operare in modo imparziale e indipendente a Gaza”.
“Nell’ultimo anno, i team di Msf hanno curato centinaia di migliaia di pazienti e fornito centinaia di milioni di litri d’acqua”, aveva poi ricordato Pascale Coissard, coordinatrice delle emergenze di Msf a Gaza, aggiungendo che “solo nel 2025 abbiamo effettuato quasi 800.000 visite ambulatoriali e gestito più di 100.000 pazienti con trauma”.
“Se Msf perdesse l’accesso alla Striscia nel 2026, a causa della decisione delle autorità israeliane, gran parte della popolazione di Gaza perderebbe l’accesso alle cure mediche essenziali, all’acqua e all’assistenza di base”, era stato il monito, precisando che “le attività di Msf aiutano quasi mezzo milione di persone a Gaza”.
Secondo la nuova direttiva, le organizzazioni dovranno richiamare il proprio personale entro il prossimo 1 marzo.
