Sanità, Regione Lombardia approva indirizzi di programmazione 2026
Milano, 30 dic. (askanews) – La Giunta di Regione Lombardia ha approvato, su proposta dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso, la delibera relativa agli ‘Indirizzi di programmazione del sistema sanitario e sociosanitario lombardo per il 2026’. Il provvedimento definisce una strategia complessiva per migliorare l’accesso alle cure, rafforzare la presa in carico delle persone, potenziare i servizi sul territorio, investire in prevenzione, ricerca e innovazione, garantendo allo stesso tempo sostenibilità economica e qualità dei servizi.
“Con questi indirizzi – sottolinea Bertolaso – Regione Lombardia definisce una visione chiara e integrata del sistema sanitario per il 2026: una sanità più accessibile e vicina ai cittadini, capace di ridurre le liste d’attesa, rafforzare il territorio, valorizzare i professionisti e investire in innovazione e prevenzione, coniugando equilibrio economico e qualità delle cure. È un atto di programmazione che mette al centro la persona e rafforza la capacità del sistema di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini in un’ottica lungimirante”.
La misura rappresenta il quadro di riferimento per orientare l’azione di ATS, ASST, IRCCS ed enti del Sistema Sanitario Regionale, in un contesto caratterizzato da un’evoluzione demografica ed epidemiologica che richiede risposte sempre più integrate, appropriate e orientate alle necessità di cura dei pazienti.
Entrando più in dettaglio, il documento evidenzia come la riduzione delle liste d’attesa costituisca una delle priorità della programmazione 2026. Nello specifico, tra le misure di intervento previste c’è un nuovo Piano operativo regionale per il contenimento dei tempi di attesa della specialistica ambulatoriale, con l’avvio del percorso di tutela per le prestazioni con priorità B; l’obbligo di agende sempre aperte, il monitoraggio dell’attività libero-professionale intramuraria (ALPI); il rafforzamento dell’appropriatezza prescrittiva e il miglioramento dei sistemi di accoglienza e dei percorsi di cura interni.
Per i ricoveri chirurgici programmati vengono introdotti target progressivi di rispetto dei tempi, con monitoraggio mensile e piani di miglioramento, insieme all’avvio del percorso di dematerializzazione della ricetta di ricovero. In ambito diagnostico, la Regione punta alla standardizzazione dell’uso delle grandi apparecchiature, attraverso protocolli condivisi con le società scientifiche e un modello organizzativo Hub & Spoke (incentrato su un modello basato sull’erogazione di servizi da un polo centrale a strutture periferiche) per telerefertazione e teleconsulto. L’obiettivo è arrivare a uniformare la qualità delle prestazioni e ottimizzare l’impiego delle competenze specialistiche.
Il testo rafforza ulteriormente il modello di presa in carico del paziente cronico, con il coinvolgimento dei Medici di Assistenza Primaria e dei Pediatri di Libera Scelta. È previsto l’obbligo per le ASST di garantire la presa in carico dei pazienti assistiti dai MAP (Medico di assistenza Primaria) afferenti che non partecipano al modello. E’ garantita inoltre, per tutto il 2026, la continuità del percorso assistenziale per i pazienti già presi in carico, fino al passaggio effettivo della gestione ai MAP (Medico di assistenza Primaria)/PLS (Pediatri di Libera scelta). A sostegno di queste attività, la Regione stanzia fino a 42 milioni di euro per il finanziamento delle prestazioni erogate a favore dei pazienti fragili.
La ricerca sanitaria regionale sarà coordinata dalla Direzione Generale Welfare, con bandi finanziati tramite risorse residue già disponibili e un investimento di 20 milioni di euro per la ricerca clinico sanitaria assistenziale. Dal 2026 prende inoltre avvio il percorso organizzativo regionale per le terapie CAR-T e terapie avanzate, con la definizione di modelli operativi standardizzati, criteri di appropriatezza per l’invio, protocolli condivisi per la gestione delle complicanze e strumenti informativi interoperabili, in integrazione con la Rete Ematologica Lombarda.
