Taglio dei parlamentari, Lanièce: ”è una riforma zoppa”
Il senatore valdostano Albert Lanièce indica la via del federalismo come modello
Sul taglio dei parlamentari interviene il senatore Albert Lanièce: condivisibile ma riduttivo. «Questo provvedimento rappresenta un primo passaggio condivisibile; ma ancora insufficiente per dare, al nostro Paese, una veste costituzionale più moderna e realmente efficace». A sottolinearlo Lanièce del gruppo Per le autonomie alla vigilia del voto per la riduzione del numero di parlamentari.
Il modello federalista
«Per me che appartengo a un movimento autonomista e federalista, quale l’Union Valdôtaine, il modello al quale tendere per una piena dignità di tutti i territori della nostra Repubblica non può che essere il federalismo; in un’ottica di responsabilità, sia nella distribuzione delle risorse, sia nella realizzazione di una vera sussidiarietà verticale» afferma. Aggiunge. «Questo scenario potrebbe essere l’alternativa a un modello istituzionale che cerca faticosamente un equilibrio, tra il centralismo statale da un lato e il regionalismo imperfetto dall’altro, rendendo incerto l’assetto del nostro Paese: anche così si rallenta così il rilancio dell’Italia».
La riforma
La riforma prevede di portare il numero degli attuali deputati da 630 a 400, e dei senatori da 315 a 200, dei quali 4 (e non più 6) eletti nella Circoscrizione Estero. Argomenta ancora il senatore. «Dal punto di vista della Regione autonoma Valle d’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano, le piccole realtà alpine e di confine che il nostro gruppo rappresenta, la modifica prospettata non ha effetti diretti. I nostri concittadini continueranno a essere rappresentati, in Parlamento, con i medesimi numeri; siamo forti del riconoscimento, previsto dall’articolo 6 della Costituzione, che tutela la nostra peculiarità di minoranze linguistiche».
E ancora. «Tuttavia, se guardiamo fuori dai nostri confini regionali, questo taglio lineare dei parlamentari potrebbe determinare la sotto rappresentanza di alcuni territori; così come determinare, in determinate situazioni, un non sufficiente equilibrio, come nel caso della rappresentanza della minoranza linguistica slovena, della quale sosteniamo le istanze; è giusto che abbiano formalmente una rappresentanza certa e sicura. La diminuzione del numero dei parlamentari è uno dei punti programmatici con cui tutte le forze politiche, compresi noi autonomisti, si sono presentati alle Politiche. Anche noi evidenziamo la necessità di promuovere una riduzione dei costi della politica: di per sé l’idea non è sbagliata, ma assolutamente condivisibile».
Riforma zoppa
«Nondimeno, questa riduzione, slegata da un vero ripensamento di come funzionano il Senato e la Camera, quale il superamento del bicameralismo perfetto, rischia di far nascere una riforma già zoppa. Noi non vogliamo abbandonare l’idea di assegnare funzioni diverse alle due Camere; solo continuando a sostenere l’idea di un Senato che rappresenti i territori e le Regioni si potrà tendere a una vera riforma di questo Paese».
(d.c.)