Legge elettorale VdA: Alberto Bertin presidente della sottocommissione
POLITICA & ECONOMIA
di Danila Chenal  
il 08/10/2019

Legge elettorale VdA: Alberto Bertin presidente della sottocommissione

La predisposizione di un testo di riforma del sistema elettorale parte dalla proposta di Rete civica con tra i punti l'elezione diretta del presidente della Giunta e del suo esecutivo

Legge  elettorale: Alberto Bertin è il neo presidente della sottocommissione consiliare.  Bertin, consigliere regionale di Rete Civica-Alliance Citoyenne, della commissione  incaricata di redigere una proposta di legge di riforma del sistema elettorale e della forma di governo. E’ stato eletto oggi nella prima riunione. Ne fanno parte anche il vicepresidente Luigi Vesan (M5S), il segretario Jean-Claude Daudry (Av), Pierluigi Marquis (SA) e Flavio Peinetti (UV). Hanno declinato l’invito Lega, Mouv’ e Gruppo misto (Claudio Restano)

«Al fine di permettere una più ampia informazione sull’argomento abbiamo stabilito di acquisire la documentazione già presente relativamente alla riforma elettorale, che sarà resa pubblica attraverso una cartella creata appositamente sul sito internet del Consiglio, e ha inoltre previsto che eventuali audizioni di soggetti esperti siano pubbliche e trasmesse in streaming». Per la prossima riunione, i gruppi della sottocommissione indicheranno le priorità nel predisporre una proposta di articolato.

La proposta di Rete civica

Affidare la scelta del presidente della Valle d’Aosta e della sua squadra agli elettori, l’abbassamento della soglia di sbarramento al 4% e l’incompatibilità tra la carica di consigliere e assessore regionale: sono alcuni dei punti cardine della proposta di riforma della legge elettorale regionale, presentata da Rete civica.

Il premio di maggioranza resta al 42% ma viene legato al candidato presidente; il suo raggiungimento porta la maggioranza a 21. Qualora questi non ottenesse il 42% si procede al turno di ballottaggio; il candidato che avrà la meglio al secondo turno si porterà a casa una maggioranza a 19. Ilquorum dal 5,7% passa al 4%. La proposta prevede che ai gruppi di minoranza vadano quantomeno 11 seggi. E’ previsto il voto di sfiducia del Consiglio alla Giunta e al suo presidente ma questo comporta lo scioglimento del Consiglio regionale e nuove elezioni.

(re.newsvda.it)

 

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