Bando contributo affitti Valle d’Aosta, ASGI e Rete Antirazzista fanno ricorso
ATTUALITA'
di Luca Mercanti  
il 15/10/2019

Bando contributo affitti Valle d’Aosta, ASGI e Rete Antirazzista fanno ricorso

Bando affitti in Valle d’Aosta, ASGI e Rete Antirazzista fanno ricorso.

«Dopo aver inutilmente inviato una lettera sollecitando un confronto tecnico con la giunta regionale – si legge in una nota – , ASGI e Rete Antirazzista della Valle d’Aosta si sono mobilitate contro il bando 2018 per l’erogazione di contributi alla locazione a sostegno dei nuclei familiari non abbienti residenti in Valle d’Aosta (delibera 7.12.2018)».

Secondo ASGI e Rete Antirazzista Valle d’Aosta, «il bando contiene una serie di requisiti non previsti né dalla legge nazionale istitutiva del fondo, né da alcuna altra regione e che sono contrastanti con numerosi principi di diritto nazionale e comunitario».

I requisiti contestati da ASGI e Rete Antirazzista Valle d’Aosta sono diversi.

  • Esclusione di coloro che hanno una residenza in Valle d’Aosta inferiore a 4 anni. «Seppur diminuito di un anno (la precedente norma, che la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale con sentenza 166/18, richiedeva 5 anni di residenza) tale previsione esclude tutti coloro – italiani e stranieri – che siano giunti in regione negli ultimi anni ma anche coloro che, nati in Valle d’Aosta, abbiano spostato la propria residenza in altre regioni italiane o all’estero per poi rientrare – prosegue la nota -. Va ricordato che la Corte Costituzionale, nella citata sentenza, con riferimento al requisito di 5 anni, ha affermato che non vi è alcuna correlazione «tra il soddisfacimento dei bisogni abitativi primari della persona che versi in condizioni di povertà e sia insediata nel territorio regionale e la lunga protrazione nel tempo di tale radicamento territoriale». Ovviamente tale argomento vale anche per il requisito di 4 anni».
  •  Esclusione dei cittadini stranieri regolari che non possiedono un permesso di soggiorno di lungo periodo «e che normalmente non hanno potuto ottenerlo perché in condizione di maggiore difficoltà economica e dunque appartenenti a nuclei familiari più fragili».
  • Impossibilità di presentare la richiesta al fondo da parte dei cittadini stranieri «che non riescano a dimostrare, con documenti del Paese di origine, di non essere proprietari di un alloggio nel paese di provenienza. Va ribadito in proposito che nessuna norma consente alla Regione di introdurre procedimenti differenziati per italiani e stranieri e che per gli uni e per gli altri, l’ISEE, quale unico strumento di valutazione dello stato di bisogno, attesta già la proprietà o meno di un immobile all’estero.
  • Le  due associazioni intendono segnalare «quanto queste politiche di esclusione, indipendentemente dal loro fondamento legale, siano illogiche e contrastanti con gli interessi di tutti i cittadini della Valle d’Aosta. Gli interventi di contrasto alla povertà devono necessariamente essere rivolti a tutti coloro che risiedono su un territorio, ivi compresi gli stranieri, al fine di evitare situazioni di emarginazione che, oltre a essere eticamente inaccettabili, provocano conflitto sociale e vanno a danno di tutta la popolazione»
  • Le associazioni invitano quindi nuovamente la Giunta regionale a tornare sulle proprie scelte così da garantire che simili interventi di sostegno siano erogati avendo come riferimento il bisogno di tutte le persone residenti sul proprio territorio, senza ingiuste e illogiche esclusioni.
  • (re.newsvda.it)
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