L’alpinismo è patrimonio immateriale dell’Unesco
I promotori del dossier sono stati i n prima battuta i Comuni di Courmayeur (Italia) e Chamonix (Francia)
L’alpinismo è diventato patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. La decisione è arrivata l’11 dicembre Giornata internazionale della montagna a Bogotà dove si è riunita una commissione speciale dell’organizzazione dell’Onu.
Sono state Italia, Francia e Svizzera a spingere affinché “l’arte di scalare le montagne e le pareti rocciose, grazie a capacità fisiche, tecniche e intellettuali” fosse inserita nella lista dell’Intangible Cultural Heritage.
Era il 17 aprile del 2011 quando, subito dopo aver consegnato il Piolets d’Or Carriére a Doug Scott, i sindaci di Courmayeur, Fabrizia Derriard e di Chamonix Eric Fournier, annunciarono l’intenzione di avviare il percorso. Presente sul palco del cinema di Courmayeur per celebrare il collega, anche il grande Walter Bonatti che si dichiarò «orgoglioso di questa decisione». Nel 2017, infine, il Consiglio comunale approvò la convenzione con Chamonix per avviare il dossier di candidatura che fu presentato a Parigi nel 2018. Per l’Italia la candidatura è stata presentata dal Club alpino italiano, dal Collegio nazionale guide alpine italiane e dal Comune di Courmayeur.
Il progetto
Non è un caso, poi, che il motore dell’iniziativa siano state Courmayeur e Chamonix. Per le comunità che vivono ai piedi del Monte Bianco la montagna e l’alpinismo costituiscono degli elementi fondanti della propria cultura e della propria identità. Il nome stesso “Alpinismo” racconta le sue origini, e ricorda che è nato sulle Alpi. Courmayeur e Chamonix hanno le due più antiche società delle Guide del mondo; i primi passi dell’uomo, in Europa, nel suo percorso di avvicinamento all’alta quota, è avvenuto intorno al Monte Bianco a partire dai due territori transfrontalieri.
(re.newsvda.it)