Giustizia amministrativa: dal TAR Valle d’Aosta «risposta di giustizia efficiente e tempestiva»
Inaugurato l'anno giudiziario 2020.
«Mi sento di poter tranquillamente affermare che nell’anno appena trascorso i giudici di questo Tar hanno servito l’istituzione nel modo più leale e operoso di cui sono stati capaci e continueranno a farlo nel 2020 come negli altri anni a venire, con generosa dedizione e serenità di coscienza, quelle di sempre, affinché questo Tar possa continuare a ricevere la buona considerazione da parte della comunità per la quale opera». Lo ha detto il presidente del Tar Valle d’Aosta Andrea Migliozzi nel discorso pronunciato oggi (giovedì 6 febbraio) nella sala conferenza della Biblioteca regionale di Aosta in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2020.
Riguardo all’attività giurisdizionale svolta nel 2019, il presidente ha evidenziato come «51 ricorsi risultavano introitati al 31 dicembre 2019, esattamente quanto sono stati i ricorsi pervenuti nel 2018». Quanto all’oggetto dei ricorsi, 8 riguardavano gli appalti pubblici, servizi e forniture, 18 edilizia e urbanistica e 5 autorizzazioni e concessioni.
«Un qualche differenziazione da rilevare rispetto al 2018 è che nell’anno appena trascorso abbiamo avuto 4 ricorsi in materia di pubblica istruzione a fronte di un solo ricorso nell’anno precedente e due ricorsi in materia di sicurezza pubblica, rispetto a un solo ricorso nel 2018».
Al 31 dicembre 2019, i ricorsi definiti entro l’anno risultavano essere 51, di cui 47 con sentenza, 2 con sentenza breve e 2 con decreto decisorio. «Relativamente agli esiti – ha affermato il presidente -, abbiamo avuto 12 ricorsi accolti, 22 respinti e i restanti dichiarati inammissibili o improcedibili».
Secondo Migliozzi, i dati relativi al 2019 «evidenziano in modo inequivocabile che la situazione è quasi del tutto analoga a quella degli anni immediatamente precedenti, con una sorta di cristallizzazione negli ultimi tre anni». In questo senso, «nella rilevazione del fenomeno ben possono intervenire dinamiche comportamentali, sociali ed economiche che prescindono dalla densità abitativa di una circoscrizione», ma «la crisi della domanda di giustizia checché se ne dica non può invero ancorarsi a una formula scientifica o a un algoritmo, quindi c’è da chiedersi: il fenomeno è imputabile al fatto che le Amministrazioni negli ultimi anni hanno fatto corretto uso delle procedure amministrative? Non lo so, o meglio voglio augurarmi vivamente che sia così, oppure è riconducibile al fenomeno dell’inasprimento dei costi di giustizia dovuti a una non accorta politica giudiziaria?».
Sempre riguardo alla “crisi” della domanda di giustizia, il presidente Migliozzi ha voluto «allontanare il dubbio che questa stabilizzazione medio tempore del contenzioso presso questo Tribunale stia a significare una sorta di sfiducia aprioristicamente insorta nei confronti dell’organo giurisdizionale in relazione non al merito del contenuto delle pronunzie a rendersi, ma ai tempi e le modalità di erogazione del servizio giustizia. Ebbene, mi sento serenamente di poter escludere del tutto un’ipotesi del genere».
Il presidente ha poi precisato che in Valle d’Aosta «l’assenza di grandi numeri ha permesso e permette a questo Tar di fornire una risposta di giustizia efficiente e tempestiva».
Dopo aver elencato le decisioni più significative del 2019, Migliozzi ha chiuso il suo intervento affermando che «la mia sintetica relazione è ottimistica e propositiva», per poi aggiungere: «Auspico che nei vari settori di competenza delle pubbliche istituzioni, nella giustizia come nei vari campi dell’attività dei pubblici poteri, si utilizzino i parametri di una cultura nuova e diversa, che porti a guardare avanti, con l’impegno da parte di tutti ad assumere le vesti di operatori impegnati, decisi e coraggiosi, con l’abbandono dei panni di uomini e donne pigri, esitanti e timorosi».
(f.d.)