Scioglimento St-Pierre, il presidente Testolin: «Ferito il nostro “senso di appartenenza”»
Il capo dell'esecutivo regionale prende posizione.
Scioglimento St-Pierre, il presidente Testolin: «Ferito il nostro “senso di appartenenza”».
«La nostra Regione si risveglia trasformata dall’epilogo di un percorso iniziato nell’aprile scorso e che ci consegna un comune valdostano sciolto per mafia. Il dolore, la rabbia e la consapevolezza che questa ferita colpisce profondamente il nostro ‘’senso di appartenenza’’ non può però che spronarci a lavorare sin da subito con umiltà, onestà, serietà e coesione per allontanare dal nostro territorio ogni dubbio in merito all’operato delle nostre Istituzioni e ai valori nei quali da sempre si riconosce la nostra comunità». Così il presidente della Regione Renzo Testolin in relazione alla decisione presa ieri (venerdì 7 febbraio) dal Consiglio dei ministri, il quale ha disposto lo scioglimento per infiltrazioni di ‘ndrangheta del comune di St-Pierre.
In una nota, il presidente aggiunge: «La Regione ha operato in questo difficile percorso quale corretto e imparziale esecutore di deleghe ministeriali garantendo, con l’invio nel mese di novembre della prevista relazione, dei Commissari delegati, contenente la fotografia complessiva e veritiera derivante dalla disanima della situazione del Comune di Saint-Pierre. La situazione ha visto, durante tutto il 2019 e fino alla decisione assunta nella serata di ieri dal Consiglio dei Ministri, un corretto, continuo e leale confronto tra Stato e Regione, con il rispetto dei ruoli e dei protocolli previsti per queste delicate situazioni».
Riferendosi poi all’attacco della Lega, Testolin afferma: «A chi oggi, per meri motivi elettorali o per semplice piacere di insinuare falsi dubbi, polemizzando su situazioni che invece rimangono assolutamente in linea con i corretti confronti istituzionali tra Stato e Regione, rispondiamo con molta serenità che le nostre Istituzioni e le nostre prerogative istituzionali si difendono e si valorizzano giornalmente con il lavoro serio ed onesto che deve caratterizzare l’operato di ogni amministratore che abbia coscienza del proprio importante ruolo a tutela della comunità che rappresenta. Non abbiamo bisogno di proclami e di sterili polemiche, ma di impegno, correttezza e disponibilità a rimboccarsi le maniche, per far sì che la cicatrice creata da questa situazione possa essere attenuata nel tempo dai tanti comportamenti virtuosi e meritevoli che la nostra gente di montagna e le nostre Istituzioni hanno saputo esprimere in passato e sapranno sicuramente dimostrare in futuro, nel solco della legalità».
Conclude il presidente: «I valdostani hanno bisogno di buoni e quotidiani esempi di lavoro, serietà e dedizione e non di falsi moralizzatori».
Il senatore Lanièce
Il senatore valdostano Albert Lanièce esprime «dolore per Valle D’Aosta». Dice: «Sono certo che i Sen Pierrolèn si riscatteranno superando con tenacia dei montanari questo momento difficile, dimostrando di essere del tutto estranei alle logiche mafiose».
(f.d.)