Incidente aereo nel Siracusano: morto Gioele Bravo, 20enne di Quart
Il giovane era un allievo dell'Istituto aeronautico di Catania; nello schianto ha perso la vita anche l'istruttore Stefano Baldo, 53 anni
Incidente aereo nel Siracusano. Il giovane valdostano Gioele Bravo (20 anni ancora da compiere) ha perso la vita. È accaduto nella mattinata di mercoledì 12 febbraio.
Decollato da Siracusa, il piccolo aereo (su Tecnam P2002) era impegnato in un volo di addestramento quando, per cause in via di accertamento, è precipitato schiantandosi al suolo; il velivolo ha poi preso fuoco.
L’incidente è avvenuto nelle campagne tra Francofonte e Lentini.
Nell’incidente hanno perso la vita Stefano Baldo, 53 anni, pilota esperto e Gioele Bravo, 19 anni di Quart, allievo dell’istituto aeronautico di Catania.
Sul posto sono intervenuti la Squadra mobile della Questura di Siracusa e Vigili del fuoco.
La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta.
Gioele Bravo
Gioele Bravo è nato il 20 agosto del 2000. Aveva frequentato il Liceo Scientifico Tecnologico Regina Maria Adelaide.
Nel 2017 il giovane aveva poi scelto di puntare sulla sua passione per il volo e, per questo motivo, si era iscritto all’Istituto Tecnico Aeronautico Ferrarin di Catania; si tratta di una scuola che, grazie a un corso riconosciuto dall’Enac, consente agli allievi di conseguire il brevetto da pilota e si occupa della formazione di figure professionali del settore aeronautico come controllori di volo e operatori meteo.
Sulla pagina Facebook di Gioele l’immagine di copertina è eloquente: una freccia tricolore che compie un’acrobazia.
Gioele era un grande appassionato di sport. In passato aveva giocato un paio di stagioni a pallacanestro nelle giovanili dell’Eteila, ma il suo amore vero era la mountain bike.
Dopo aver cominciato con l’Orange Bike Team, era passato al Lucchini, per poi approdare all’RDR e terminare la sua avventura nel Pila Bike Planet. Era comunque rimasto in contatto con l’ambiente delle ruote grasse, dove aveva tanti amici e dove c’è il fratello minore Tobia, portacolori dell’Xco Project.
«Gioele era un ragazzo solare, esuberante, quando faceva una cosa dava tutto se stesso – ricorda con le lacrime agli occhi Francesca Pellizzer, presidente del comitato regionale valdostano della Federciclismo -. Andare in bici gli piaceva tantissimo, sapeva fare gruppo, aveva molti amici. Gioele sapeva essere esuberante, coinvolgente, ma anche molto responsabile quando vestiva i panni del fratello maggiore ed era bellissimo vedere come si prendeva cura del fratello e delle sorelle minori con dolcezza e amore. Aveva lasciato la Valle d’Aosta per inseguire il suo sogno, non è giusto che sia finito tutto così».
(f.d. e d.p.)