Turbativa d’asta Leone Rosso: assolti Paron, Marques e Luboz
Il procedimento si è svolto con rito abbreviato
Assolti Andrea Paron, Cesare Marques e Michel Luboz.
Questo l’esito del processo di primo grado che vedeva alla sbarra il consigliere comunale aostano e i vertici della cooperativa Leone Rosso per presunta turbativa d’asta e tentata turbativa d’asta, cui si erano aggiunte le accuse di presunti reati fiscali per i due membri della coop rossonera e il presidente e il dg della Cooperativa Pro.ges di Parma, Antonio Costantino e Giancarlo Aghinolfi (non luogo a procedere).
L’assoluzione
Il gup di Aosta Giuseppe Colazingari, ha assolto gli imputati per turbativa d’asta e presunta turbativa d’asta perché il fatto non sussiste. Gli accusati di reati fiscali, invece, per carenza di prove.
L’accusa, rappresentata dal pm Carlo Introvigne, ha già annunciato che valuterà l’ipotesi di ricorrere in appello una volta pubblicate le motivazioni, per le quali il giudice si è riservato novanta giorni.
Il procedimento
Il processo, svolto in rito abbreviato, era nato dall’inchiesta guidata dal pm Introvigne, che contestava al politico aostano i reati di turbativa d’asta e tentata turbativa d’asta.
Stesse accuse per il presidente della Leone Rosso, Cesare Marques, e per Michel Luboz, funzionario della stessa coop (e presidente di Società servizi spa), accusati anche, insieme a Costantino e Anghinolfi, di alcuni reati fiscali.
Nella precedente udienza, l’accusa aveva chiesto la condanna a 2 anni di reclusione (e al pagamento di 400 euro di multa) per Paron, 3 anni e 4 mesi per Marques e Luboz, un anno e sei mesi per Costantino.
Anghinolfi, invece, aveva scelto la strada del rito ordinario, ma il giudice ha optato per il non luogo a procedere.
L’ipotesi di accusa
L’ipotesi di turbativa d’asta riguardava l’assegnazione a Leone Rosso, da parte del Comune di Aosta, di servizi socio-assistenziali negli anni scorsi; quella di tentata turbativa d’asta il bando per i servizi agli anziani, assegnato nel 2017 a un’altra coop (la Kcs).
La vicenda fiscale, infine, concerneva la presunta emissione di fatture per operazioni inesistenti tra Proges e Leone Rosso.
(al.bi.)