Gli avvocati valdostani: liberazione immediata dei colleghi turchi detenuti
L'Ordine regionale auspica che il Governo italiano intervenga urgentemente
Liberazione immediata degli avvocati turchi detenuti. Lo chiedono gli avvocati della Valle d’Aosta.
Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati valdostani, all’unanimità, ha deliberato all’unanimità di condividere la delibera n. 197 adottata dal Consiglio Nazionale Forense con la quale si richiede la liberazione immediata degli avvocati turchi detenuti ed auspica che il Governo italiano intervenga urgentemente perorando con determinazione l’applicazione dell’amnistia nei confronti dei colleghi detenuti.
Gli avvocati valdostani ricordano il 2020 è stato proclamato dal CNF come l’ Anno dell’Avvocato in pericolo nel mondo” e ritengono di condividere le ragioni che hanno determinato il CNF ad assumere la delibera 197, essendo i colleghi ristretti in carcere per avere esercitato la professione forense secondo i principi di autonomia, libertà ed indipendenza, «valori irrinunciabili e fondamentali per l’esercizio della professione di avvocato», si legge in una nota.
Il Consiglio dell’Ordine valdostano ritiene «intollerabile l’esclusione dei colleghi detenuti dall’applicazione dell’amnistia concessa dal Governo turco per fronteggiare l’emergenza epidemiologica conseguente al Covid 19».
In segno di protesta, gli avvocati turchi detenuti hanno proclamato lo sciopero della fame. «Il protrarsi della detenzione in carcere e lo sciopero della fame portato avanti dai colleghi rischia di compromettere gravemente la loro salute psico-fisica, situazione ulteriormente aggravata dallo stato di totale isolamento in cui alcuni di loro si trovano ed in particolare dei colleghi Aytaç Ünsal e Ebru Timtik», concludono gli avvocati valdostani.
(re.aostanews.it)