Coronavirus, Luca Montagnani: «Medici dedicati, strutture e squadre Usca per gestire eventuali turisti positivi»
Il coordinatore dell'emergenza espone le strategie messe in campo per gestire in sicurezza la stagione estiva
Luca Montagnani: «Medici dedicati, strutture e squadre Usca per gestire eventuali turisti positivi». Su Gazzetta Matin del 22 giugno, parla il coordinatore sanitario dell’emergenza in vista dell’ingresso nel vivo della stagione turistica.
«La nostra regione, insieme alla Basilicata, attualmente è una delle regioni italiane messe meglio per quanto riguarda i dati del contagio», aggiunge.
«Questo è il momento di rifiatare e programmare la gestione di eventuali future ondate»
Secondo Montagnani, «questo per noi è un po’ il momento per rifiatare e programmare al meglio la gestione di eventuali future ondate. Dobbiamo anche essere pronti ad accogliere i turisti perché la nostra regione ha bisogno di ripartire. E per questo motivo servono specifiche procedure di salvaguardia per turisti e residenti. Abbiamo già attivato un sistema di allerta rapido secondo cui i nuovi casi di Covid vengono classificati per capire se arrivano dallo screening, se sono turisti o residenti; se si trovano nelle microcomunità o se sono operatori sanitari. Così, appena si esce da quella che riteniamo essere la normalità, metteremo in campo azioni per contrastare eventuali nuovi focolai».
Il virus non è scomparso
Il coordinatore dell’emergenza, comunque, ci tiene a che sia chiaro: «Il virus non è scomparso. Vediamo che ci sono realtà in cui ci sono seconde ondate, come ad esempio a Pechino. Dobbiamo stare in allerta e anche il comportamento del singolo è importante».
In aggiunta, rimane fondamentale proteggere l’ospedale Parini, in modo che l’unico nosocomio regionale non si trasformi lui stesso in un focolaio. «Già da due mesi le persone che entrano in Pronto soccorso fanno un percorso o un altro in base alla sintomatologia. E anche gli asintomatici vengono tamponati». Insomma, tutti i pazienti che entrano in ospedale vengono sottoposti al test. Sia chi arriva in emergenza/urgenza sia chi viene ricoverato (in caso di ricoveri programmati in tampone viene eseguito prima dell’ingresso in ospedale).
Reparti e tamponi
Continua Montagnani: «Ora tutti i reparti sono stati riaperti, però i pazienti rimangono in isolamento fino all’esito del tampone. Qualora si rendesse nuovamente necessario accogliere in ospedale un numero significativo di pazienti positivi, abbiamo già un reparto Covid confinato in malattie infettive. Inoltre, ce n’è uno pronto ma non utilizzato con 23 posti letto nell’ex Urologia, un reparto ben collegato a Malattie infettive. Abbiamo anche ricevuto la disponibilità dalla clinica di Saint-Pierre per una ventina di posti letto per pazienti Covid qualora ce ne fosse bisogno».
L’arrivo dei turisti
Il coordinatore preferisce non fare previsioni sull’andamento del contagio in estate e su un eventuale recrudescenza in autunno, ma «spero e mi auguro che entro la fine del mese avremo zero positivi. Ma non si interrompono l’attenzione e il monitoraggio. Parliamo di un’emergenza sanitaria mondiale e prevedendo l’arrivo di turisti da alcune regioni che hanno più casi, dobbiamo tenere le orecchie ben dritte. Noi comunque siamo pronti ad accogliere tutti. Sicuramente il turista però deve avere senso civico e, in caso di sintomi legati al Covid, deve avvertire le autorità sanitarie».
Nelle vallate più turistiche poi, «stiamo organizzando i ‘medici per turisti’ e le squadre Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale, ndr) saranno disponibili anche per i non residenti.
In aggiunta, la Protezione civile sta rendendo disponibili alcune strutture dove poter eventualmente isolare turisti positivi che prima si trovavano in albergo e, ovviamente, non possono passare lì la quarantena.
Comunque, abbiamo anche previsto misure di sanificazione delle camere. Stiamo anche concludendo accordi con alcuni Comuni e alberghi che hanno deciso di non aprire per avere più posti a disposizione. Inoltre, possiamo contare su Ollignan e su una struttura dell’Esercito a Valtournenche. Da sempre comunque l’Area territoriale ha organizzato un servizio medico dedicato ai turisti. Ora, però, stiamo cercando di allargarlo almeno a tutte le zone più turistiche della regione».
(federico donato)