Coronavirus, nuovo dpcm: ancora stop a sci palestre, piscine e teatri
Ulteriore fermo per cinema, teatri, palestre e piscine e il divieto di asporto dai bar dopo le 18
Coronavirus, nuovo dpcm: piste da sci chiuse fino al 15 febbraio
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il Dpcm_14_gennaio_2021 contenente le misure per il contrasto e il contenimento dell’emergenza da Covid 19. Resterà in vigore dal 16 gennaio fino al 5 marzo. In questo panorama il dpcm varato prevede ancora piste da sci chiuse fino al 15 febbraio, musei aperti in zona gialla, un ulteriore fermo per cinema, teatri, palestre e piscine e il divieto di asporto dai bar dopo le 18. Confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino successivo.
Norma anti movida
Nuova stretta per i bar per combattere la movida: cibi e bevande potranno essere acquistati solo fino alle 18 nei bar e nelle attività commerciali che vendono bevande e alcolici, come le enoteche. Nel dettaglio, l’asporto – in base al nuovo dpcm – è consentito solo fino alle 18 per i codici Ateco 56.3 (bar e altri esercizi simili senza cucina) e 47.25 (commercio al dettaglio di bevande in esercizi specializzati).
Gli orari della ristorazione
Le attività dei servizi di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle 5 alle ore 18. Il consumo al tavolo è possibile per un massimo di quattro persone per tavolo, a meno che siano tutti conviventi. Dopo le ore 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive, limitatamente ai clienti che alloggiano nella struttura.
Divieto di spostamenti tra regioni
Dal 16 gennaio al 15 febbraio 2021 è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome. Consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, motivi di necessità o di salute. E’ comunque permesso il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione negli orari consentiti.
Le regole per i fine settimana
Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali nei mercati e in centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali e altre strutture assimilabili. Fanno eccezione farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.
Le zone bianche
Prevista l’istituzione di zone bianche, dove il virus presenta uno scenario di tipo Rt 1 e livello di rischio basso, con incidenza settimanale dei contagi inferiore a 50 casi ogni 100 mila abitanti per tre settimane consecutive. In queste zone le attività potranno essere aperte.
La calssificazione secondo indiscrezioni
In serata arriveranno le nuove ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza, che cambieranno colore a molte regioni.
Molte quelle in bilico verso un ulteriore giro di vite: zona rossa Lombardia, provincia autonoma di Bolzano e Sicilia (su richiesta del governatore Nello Musumeci). Passano in area arancione le regioni Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta.
Restano in area arancione Calabria, Emilia-Romagna e Veneto. In zona gialla dovrebbero restare Basilicata, Campania, Molise, Sardegna, Toscana.
I dati odierni della cabina di regia, in base al combinato disposto delle nuove regole su Rt e contagi ogni 100mila abitanti e degli altri indicatori sotto la lente, potrebbero inserire ulteriori variazioni di colore per regioni e province autonome.
(re.aostanews.it)