Monsignor Lovignana saluta i fedeli:”Je suis joyeusement conscient”
«Una benedizione particolare a chi prega e non può essere presente. Ricordo papà, i nonni e gli amici che non ci sono più. Un grazie alla mia famiglia e alla mia mamma».
Ricordando gli affetti più cari la voce di monsignor Franco Lovignana, nuovo vescovo della diocesi di Aosta, tradisce l’emozione.
Una folla commossa ed emozionata ha voluto partecipare ieri pomeriggio, domenica 18 dicembre, nella cattedrale di Aosta, alla cerimonia di ordinazione del vescovo.
«Il vescovo successore degli Apostoli è chiamato episcopo, nome che qualifica un servizio non un onore o un potere, perché come Cristo si è fatto servo per dare la vita per gli uomini, così il vescovo deve esercitare la sua autorità mediante l’umile e ubbidiente servizio a Dio e alla Chiesa locale affidata alle sue cure pastorali» ha spiegato monsignore Cesare Nosiglia, arcivescovo e metropolita di Torino: «Il vescovo, maestro di verità e di vita nella sua Chiesa e guida saggia e prudente del suo popolo e sottomesso lui stesso alla Parola di Dio, è discepolo, servo della Parola che annunzia autorevolmente nel suo Magistero ed è obbediente ad essa: ne deve seguire con fedeltà gli insegnamenti.»
Monsignore Lovignana per il suo scudo araldico ha scelto un motto tratto dal vangelo di Giovanni Non turbetur cor vestrum (Non sia turbato il vostro cuore)
La cerimonia in cattedrale si è conclusa con un rinfresco in seminario al quale Lovignana ha invitato tutti i fedeli.
Il nuovo vescovo di Aosta ha così potuto abbracciare, salutare e fare una carezza a tutte le persone che hanno voluto essergli vicino in questo momento speciale: i compaesani di La Salle i suoi primi parrocchiani di Rhêmes-Notre-Dame, i giovani dell’azione cattolica.
(erika david)