L’Anno che verrà, uno spot di quattro ore e mezza alla Valle d’Aosta
Tanta buona musica, ma soprattutto tanti mini spot pubblicitari ne “L’anno che verrà”, la trasmissione televisiva di Rai Uno che ha salutato Capodanno dal palaghiaccio di Courmayeur, rinominato “Pala Tre”. Oltre 6 milioni gli spettatori, con punta di circa 11, e uno share del 39% (staccato nettamente il programma di Canale 5). Belle luci, scenografia accattivante e un presentatore Carlo Conti in grande spolvero, forse anche perché non intirizzito dal vento gelido degli anni scorsi (quando la trasmissione si teneva a Rimini). Di livello i cantanti (Antonello Venditt, i Pooh e Irene Grandi su tutti), che hanno più volte ricordato e ringraziato la Valle d’Aosta e Courmayeur per l’ospitalità e la bellezza delle sue montagne. Una produzione interamente Rai – ben riuscita -, segno che nell’azienda nazionale le professionalità ci sono e che basta solo utilizzarle, invece di dare le produzioni all’esterno.
Nel corso della trasmissione sono andati in onda sia mini spot pubblicitari che, poco prima di passare la linea a piazza del Plebiscito a Napoli intorno all’una e trenta – che uno spot più lungo: due bellezze mediterranee invitavano, dall’interno del castello di Fénis, a recarsi (e “fermarsi per una anno intero”) in Valle d’Aosta.
Di sicuro, la trasmissione di Rai Uno ha attirato – tra le persone impiegate nel cast e i 400 figuranti ingaggiati a gettone – moltissimi giovani. “Era dagli anni Ottanta, quando a Courmayeur c’erano ancora cinque discoteche, che non vedevamo più così tanti giovani: è un buon segnale, una ventata di novità”, è il commento dei commercianti della centrale via Roma.
La Regione Valle d’Aosta ha speso per l’evento (che rientra in un accordo più ampio con la Rai) circa 1,2 milioni. Ora si attendono le eventuali ricadute positive in termini di richiamo turistico.
(l.m.)