Saint-Vincent: ordinata la rimozione dei simboli nazisti sui cancelli
Saranno restituiti a Fabrizio Fournier i due cancelli sotto sequestro a condizione che un fabbro rimuova i simboli
Saint-Vincent: via l’aquila nazista dai cancelli. Saranno restituiti al proprietario i due cancelli sotto sequestro che secondo gli inquirenti si rifanno al nazismo e alla shoah. I simboli dovranno essere rimossi. Lo ha deciso il sostituto procuratore di Aosta Francesco Pizzato, accogliendo la richiesta di Fabrizio Fournier, di 54 anni, di Saint-Vincent, indagato per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.
I simboli – per la procura un’aquila nazista e i triangoli usati sulle divise degli internati – possono quindi essere rimossi da un fabbro, purché sotto la supervisione della Digos. A gennaio il tribunale di Aosta aveva respinto l’istanza di dissequestro presentata da Fournier, per il quale si tratta solo di “esoterismo”.
L’indagine
L’indagine nello scorso autunno fu avviata a seguito dell’esposto della comunità ebraica di Torino. I simboli (l’aquila, paragonabile a quella utilizzata dal Terzo Reich, e i triangoli, uno rivolto verso il basso, l’altro verso l’altro, a simboleggiare, sempre secondo gli inquirenti, i simboli che venivano tatuati sulla pelle dei deportati) esposti su pubblica via, sarebbero un chiaro richiamo al nazismo; per di più costituirebbero un’istigazione a commettere reati a sfondo razziale. Nell’ambito dell’indagine condotta dal pm Pizzato, la Digos nel novembre scorso ha provveduto ad attuare il decreto emesso dalla Procura aostana; ha perquisito l’immobile e sequestrato i due cancelli, al pari di alcuni supporti informatici.