Consiglio Valle: Alpe e Uvp, un unico gruppo
Alpe e Uvp costituiscono un nuovo gruppo in Consiglio Valle. L’annuncio è arrivato a inizio seduta pomeridiana del Consiglio Valle. I due movimenti autonomisti già alleati per le regionali del 2013 portano avanti, senza l’Union valdôtaine, il progetto di un soggetto politico unico. A sorpresa Patrizia Morelli ha detto: «Non è un blitz nei confronti di nessunoma un atto forte, positivo, costruttivo, che va nella direzione di contribuire con senso di responsabilità a imprimere ulteriore slancio a un percorso che si ponga come obiettivo la rifondazione dell’area autonomista».
Il neo presidente del Leone dorato Giuliano Morelli mette le mani avanti: «non è una fuga in avanti; avevamo stabilito la necessità di un movimento unico e ora si concretizza». Non esclude che l’Uv li raggiunga e aggiunge: «non potevamo più attendere». Charisce: «questo non pregiudica il percorso verso un candidato unico per le europee».
Anche per il presidente di Alpe Roberto Cunéaz il passo non pregiudica il tavolo comune con il Leone rampante. «Il nostro è il primo segnale concreto del cammino comune che è aggregativo e non esclusivo».
«E’ un passo positivo che va nella giusta direzione. Io sono dell’idea che ci possa essere una ulteriore semplificazione dei gruppi in consiglio, e ne abbiamo già parlato anche nel nostro Comité». E’ il commento del presidente dell’Uv Erik Lavevaz. Aggiunge caustico: «L’union Valdotaine, purtroppo o per fortuna, non può decidere dal mattino al pomeriggio se fondere il gruppo o meno perché sentiamo la necessità di confrontarci sempre con la nostra base. E lo faremo».
L’antefatto
Luigi Bertschy, in Consiglio Valle, ieri aveva rilanciato l’idea di «riformare l’area autonomista abbandonando forse anche i simboli». Provocatorio ha detto: «non si può stare appesi come governo a una mancanza di visione politica, che è necessaria per il futuro e per i valdostani».
Dalla sede di avenue des Maquisards il presidente unionista Erik Lavevaz ha risposto seccato:«non è il momento di porre ultimatum».
(danila chenal)