Fénis, gli amministratori si tassano per le associazioni del paese
Gli amministratori di Fénis si sono tagliati gli ‘stipendi’ di un ulteriore 5%. La minoranza ha presentato un ordine del giorno aggiuntivo nella quale chiedeva ”una riduzione delle indennità congrua con l’impegno richiesto per l’amministrazione del paese”, sostenendo che meno risorse determinano minor impegno. Il documento è stato bocciato dall’assemblea. Tutto è accaduto in sede di discussione del bilancio di previsione 2012. Ha motivato così il sindaco Giusto Perron: «Di fronte a questo momento delicato e critico, l’amministrazione si sia già assunta responsibilità che prevedono riduzioni nelle indennità, inoltre l’impegno di chi amministra è e deve essere ancora più serrato per trovare gli equilibri per garantire i servizi alla popolazione e mantenere alto lo standard qualitativo”. Fuori dal Consiglio, tuttavia, gli amministratori si sono tassati devolvendo 80 euro a testa; una raccolta che ha fruttato circa un migliaio di euro che saranno devoluti, e consegnate durante una specifica serata, a tre associazioni: la locale cantoria, il Coro Saint-Roch e la banda municipale. L’assemblea ha approvato il regolamento comunale relativo all’imposta di oggiorno. Contro si è espresso il gruppo di pposizione. Spazio ppoi al bilancio di previsione che pareggia su 2.847.119. Incidono pesantemente le spese correnti (2.143.830 euro) e risicata, sulla base dei ridotti trasferimenti (-180mila euro rispetto all’anno passato) è la quota relativa agli investimenti che non raggiunge i 200mila euro (198.614 euro). Importi minimali, per le spese in conto capitale che, al di là di interventi di manutenzione straordinaria già pianificati, ha quale cifra più importante i 94mila euro ascritti quale ultima tranche dei lavori di riqualificazione ambientale dei villaggi, che contempla la realizzazione di due parcheggi frazionali. A livello politico, la minoranza ha puntato il dito sulla scarsa progettualità. Il primo cittadino ha replicato: Non è il momento di aprire il libro dei sogni. Con la fantasia anche noi immaginiamo interventi in grado di trasformare il nostro territorio. Siamo però di fronte a una crisi importante, di cui non si vede ancora la fine e pensare a prospettive di intervento, senza garanzie, sarebbe da irresponsabili.