Qual è lo schifo della politica
Ha sbagliato il ministro per la Cooperazione internazionale, Andrea Riccardi, ad esclamare, in un fuori onda, “questo è lo schifo della politica”. Ha sbagliato, perché a mio avviso non esistono una buona e una cattiva politica, perché non è la politica a essere cattiva, bensì – eventualmente – le persone che la interpretano: i politici. Ecco, parlando dei politici, questi sì che si possono distinguere in buoni e cattivi, o meglio in validi e mediocri, in onesti e arraffoni, in coerenti e voltagabbana, in innamorati della politica e cercatori d’oro. E chi più ne ha più ne metta.
Con i loro comportamenti quotidiani, i politici stanno facendo storcere il naso agli italiani, sempre meno affezionati alla politica, tanto da accettare senza fare rivoluzioni l’aumento vertiginoso della pressione fiscale imposta dal tecnico Mario Monti. Gli italiani sembrano essere arrivati alla conclusione che meglio un Monti oggi che un politico domani. Tasse, tasse e ancora tasse senza, al momento, misure per la crescita, dove per crescita significa agevolazioni alle imprese. Nessuna crescita è possibile se il governo non ridimensione il perimetro di competenza statale su territorio. Ovvero: meno Stato, meno burocrazia da una parte, e investimenti pubblici a sostegno dell’economia dall’altra. Gli Usa hanno registrato altri 200 mila nuovi posti di lavoro nel settore privato, segno che il sostegno dell’indebitatissima confederazione americana, all’economia è stata una scelta azzeccata. In Italia questo non sta avvenendo, ma agli italiani sembra andar bene lo stesso, perché anche se manca lavoro, se c’è la recessione l’immagine del Paese, con lo spread sceso sotto i 300 punti, è migliore di quella ereditata. E’ un’immagine di un Paese che ce la può fare con i fatti e non con le parole.
Gli italiani si aspettano che la scure cali su tutti, nessuno escluso. Che non ci siano differenze, a parità di livelli, tra categorie produttive. Che non ci siano più figli e figliastri. Figli e figliastri generati non dall’inesistente cattiva politica, ma dai cattivi politici, quelle persone che, da destra a sinistra . nessuno escluso – dimostrano quotidianamente che la casta esiste eccome.
E allora, per ridare credibilità ai politici, che questi facciano un passetto indietro, tornino con i piedi sulla terra, riscrivano regole uguali per tutti, senza dimenticare l’etica. Così, magari, quando un politico viene raggiunto da un avviso di garanzia perché accusato di aver sottratto fondi al al partito o a chichessia, per prima cosa rassegnerà le dimissioni per non creare imbarazzi ai colleghi, per potersi difendere e per non incrinare l’immagine pulita che i politici si saranno rifatti agli occhi degli italiani.
Senzxa un cambiamento radicale, di cultura, il rischio è che gli italiani, scandalo dopo scandalo, nella politica ci vedano quasi solo dello schifo.