Rinotracheite bovina e pagamenti indennità infiammano l’assemblea degli allevatori
A tenere banco nella seduta annuale dell’Associazione regionale allevatori – in 300 sono confluiti alla Grand Place di Pollein – è stata la rinotracheite infettiva bovina (Ibr) la cui eradicazione ha visto la fiera opposizione dei Quendoz di Jovençan che ad abbattere le mucche ”per una malattia che non si trasmette all’uomo e i cui test non sono sempre affidabili” non ci stanno. Di piano necessario ha invece parlato l’assessore regionale alla Sanità, Albert Lanièce: ”La lotta contro la rinotracheite era necessaria perché è una patologia altamente contagiosa che ha gravi complicanze per gli apparati respiratorio e riproduttivo”. Erano 600 i capi risultati positivi all’Ibr nel 2011 scesi nel 2012 a 242. Per i test ha rassicurato l’assessore: ”Il protocollo che abbiamo siglato con l’Istituto zooprofilattico di Torino è attento dal punto di vista scientifico e prevede tre gradi di verifica, due da effetturasi in Valle d’Aosta e il terzo a Torino”. Arretra invece la diffusione della tubercolosi con, nel 2012, una sola azienda zootecnica risultata infetta. La regione è, invece, ufficialmente indenne dalla brucellosi. Gli allevatori hanno chiesto conto dei pagamenti delle misure legate al piano Psr. Nel 2011 sono stati erogati oltre cinque milioni di euro. Ne mancano all’appello altrettanti. In arrivo, secondo quanto anticipato dal presidente dell’Area Carlo Francesia, entro la fine di maggio. ”Abbiamo recuperato i ritardi e credo di poter dire che i pagamenti sono a regime”, ha sottolineato il presidente Augusto Rollandin. In Valle d’Aosta sono 34 mila i capi di bestiame e 1145 le aziende in esercizio. Dati in linea, secondo il direttore Arev Edi Henriet, con il 2011.