St-Vincent, l’opposizione dice stop ai roghi di sterpaglie
Stop ai roghi di sterpaglie nel periodo invernale. Lo chiede la Lista civica di Saint-Vincent, ricordando che bruciare residui vegetali, oltre che dalla legislazione nazionale, è vietato in numerose regioni alpine, in particolare nei mesi più freddi, soggetti a ristagno d’aria nel fondovalle. Pone inoltre l’accento sul fatto che ‘Arpa segnala superamenti nei limiti delle polveri sottili in Bassa Valle in concomitanza con i fuochi accesi per la pulizia dei terreni.
«Discutere del problema potrebbe favorire una valutazione complessiva sulla qualità dell’aria in Valle d’Aosta, portando a redigere norme ad hoc, così come già avvenuto in altre regioni alpine italiane e straniere», fanno sapere i consiglieri dell’opposizione che aggiungono «non sono un bel biglietto da visita per il turismo le colonne di fumo che a volte oscurano il cielo». Portano a esempio l’Alto Adige, dove la legge provinciale stabilisce che, salvo alcune eccezioni, non si può bruciare materiale vegetale all’aperto, e la provincia di Trento dove il divieto è in vigore solo nei mesi invernali.
«Abbiamo cercato di sensibilizzare la maggioranza con una mozione su questo tema nell’ultima seduta del Consiglio», spiega il consigliere Paolo Ciambi. «Il nostro intento non era quello di introdurre una regola repressiva, ma una norma per migliorare la qualità della vita di tutti. Così, abbiamo proposto di impedire i roghi di sterpi da ottobre a marzo e di avviare contestualmente un’adeguata informazione sulle alternative (compostaggio, biotriturazione, servizio ritiro sfalci a domicilio, conferimento ad area ecologica). Purtroppo, il sindaco Perosino si è mostrato poco attento alla questione».