Peggiora lo stato di salute dell’industria valdostana
L’economia del bel Paese rimane in profonda recessione; il rallentamento si è accentuato nei mesi estivi e si è aggiunto a fattori dai quali è nata una fase di marcato arretramento: il risanamento dei conti pubblici, la crisi del settore immobiliare, la persistente disoccupazione e il credito molto più razionato e costoso.
La nostra regione non fa eccezione; lo dimostrano i risultati dell’indagine previsionale del IV trimestre 2012; al rallentamento tipico del periodo estivo non è seguita alcuna ripresa. I dati congiunturali segnalano il peggioramento dello stato di salute. Carnet ordini a segno negativo; cala anche la quota di imprese che hanno ordini per più di tre mesi (dal 33 al 26%). Scende di sette punti percentuali il tasso di utilizzo degli impianti, attestandosi a poco più del 60% – confermando la riduzione dei livelli produttivi. Unica nota positiva, la variazione positiva – 5% – nei programmi di investimento stabiliti in precedenza.
Ancora negativi invece i tempi medi di pagamento che rimangono stabili rispetto al terzo trimestre; 86 giorni tra privati; nella pubblica amministrazione valdostana i giorni sono circa 30 a fronte della media nazionale che supera quota 85 giorni.
Sono scure anche le previsioni sui livelli occupazionali, in calo rispetto al trimestre precedente; tre imprese su quattro non prevedono variazioni dei livelli mentre raddoppia la percentuale di coloro che prevedono una riduzione degli organici passando dall’11 al 24%. Cresce anche la previsione di ricorso alla cassa integrazione, +13% rispetto al terzo trimestre dell’anno.
(c.t.)