Antonio Ingroia: «Il mio trasferimento ad Aosta? Una punizione»
«Il trasferimento ad Aosta ha il sapore di un provvedimento punitivo». Così Antonio Ingroia ha commentato a Tgcom24 la notizia del suo trasferimento alla Procura di Aosta deciso dal Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura con 19 voti a favore e 7 astenuti. «Il Csm ha fatto valutazioni che mi lasciano abbastanza sconcertato. Prendo atto delle decisioni che non mi sembrano ispirate da disponibilità e attenzione nei confronti di un magistrato come me, che per 25 anni ha dedicato la propria vita e la propria attività nella lotta alla mafia», aggiunge. «Ne prendo atto e aspetto che mi venga notificato il provvedimento. Non so le ragioni perché si è parlato di alcune regole come se fossero inflessibili ma lo stesso Csm ha violato le regole che dice di essersi dato. Mi mandano a fare il pubblico ministero e non il giudice, violando la regola che chi rientra da un’aspettativa politica non può fare il pm».
«Perché – si interroga Ingroia – fare un’eccezione a questa regola e non eccezioni a regole relative a sede di destinazione e funzioni? E’ difficile non scorgere un effetto punitivo in questi provvedimenti. Ne terrò conto».
(pa.ba.)
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