Fédération autonomiste, gli Enti locali tra le priorità
Dopo un percorso di avvicinamento alle regionali travagliato, il segretario di Fédération autonomiste Claudio Lavoyer, nel comizio di apertura della campagna elettorale, ha ribadito «la fedeltà del partito alla coalizione», una scelta giustificata dalla coerenza del movimento nei confronti degli alleati politici con i quali continua un’intesa nata ormai sette anni fa.
L’ex assessore alle Finanze ha precisato come il momento economico sia critico e caratterizzato «da un’omogeneizzazione data dalla crisi e dalla globalizzazione, ma le previsioni per il futuro non sono negative: il rovescio della medaglia è che spetta alla politica trasformare i punti di debolezza in punti di forza», ha sottolineato.
FA ha preso posizione sui temi caldi del dibattito politico attuale, affermando che «la questione dei comuni di montagna va affrontata con un ragionamento particolarista che valuti la situazione specifica delle località minori della valle; forse sarebbe più facile costruire enormi grattacieli per ospitare le popolazioni che vivono in zone di alta montagna», ha scherzato Lavoyer, che ha poi citato le ampie parti di programma dedicate all’attenzione verso le amministrazioni locali.
Ulteriori parole di speranza per il futuro sono arrivate da René Tonelli, presidente dell’associazione Foyer Valdôtain, che rappresenta la sezione giovanile di Fédération: «I cambiamenti più grandi sono spesso avvenuti in maniera improvvisa ma discreta, con la fiducia degli elettori e soprattutto con un dialogo ininterrotto avremo la possibilità, finalmente, di cambiare insieme».
Nella lista, che vanta il candidato più giovane (Manuel Chasseur, classe ’92) e un’età media di 44 anni, è stato dato uno spazio consistente agli esordienti della politica, che affiancano due sindaci ed alcuni amministratori pubblici. Trentacinque persone che hanno in comune un impegno, che come lo ha definito Franco Napoli, uno dei tre capolista e consigliere comunale ad Aosta, «è un impegno dato il momento attuale, di anti-politica e sfiducia nei confronti delle istituzioni».
(michelangelo belfiore carrupt)