Mont de la Saxe, in un mese la frana è avanzata di 2 metri e mezzo
Il salone parrocchiale di Entrèves ha fatto fatica a ospitare tutte le persone che hanno voluto partecipare all’incontro organizzato dall’amministrazione comunale con i tecnici della Regione per spiegare alla popolazione le ultime novità sulla frana del Mont de la Saxe.
Novità che giovedì 16 hanno fatto scattare la fase di pre-allarme sull’intero corpo di frana da circa 8,3 milioni di metri cubi, mentre persiste la fase di allarme dal 19 aprile scorso per una porzione di frana più superficiale, di 265 mila metri cubi e uno stato di pre- allarme, con tendenza all’allarme, per un’altra porzione di 380 mila metri cubi.
Nell’ultimo mese la frana ha avuto un movimento lento ma costante, «negli ultimi giorni dalla curva di movimento registrata dai sensori sembrava quasi che ci fosse un rallentamento – spiega il geologo Davide Bertolo – poi, 48 ore fa, quella curva si è spezzata e la frana è andata in accelerazione. Sulla base di questi dati e della cospicua presenza di acqua, data dallo scioglimento delle nevi e dalle piogge intense, è scattata in via precauzionale la fase di pre-allarme».
Fase che sta mettendo a dura prova i nervi di chi sotto quel versante vive e ha attività commerciali e turistiche.
Bertolo ha mostrato fotografie e grafici per illustrare la situazione attuale, elementi che non bastano però per dare risposte alle numerose domande degli operatori che si chiedono come comportarsi con i turisti e lamentano una situazione psicologica debilitante e con effetti economici non indifferenti.
«Stiamo pensando all’estate e a come evacuare, in caso di bisogno, le persone dalla Val Ferret senza chiudere la viabilità – ha assicurato Derriard, che ha precisato -: dichiarare lo stato di pre-allarme non è una scelta, ma una diretta conseguenza dell’evolversi della situazione. Fortunatamente abbiamo un monitoraggio che, anche se può creare ansia e problemi alle attività commerciali, ci permette di convivere con questa situazione nel migliore modo possibile.
Il sindaco ha concluso l’incontro ringraziando la forestale e i volontari che «passano la notte ad ascoltare una frana. Sembra assurdo, ma è fondamentale e spiace che qualcuno che è qui per lavorare, h 24, sia stato attaccato dai soliti tuttologhi, che sostengono che sono solo soldi buttati via».
Ulteriori informazioni sul numero di Gazzetta Matin in edicola lunedì 20 maggio
(erika david)