Il sindaco di Aosta: «ho espresso disappunto e inopportunità per la condotta dell’assessore Sorbara»; l’assessore non interviene
Approda in Consiglio comunale, la mozione ‘calda’ che riguarda la richiesta di revoca della delega all’assessore alle Politiche Sociali Marco Sorbara, presentata dal consigliere di Alpe Mario Vietti anche ai nomi dei colleghi del PD PSI e Sinistra per la città. Non è intervenuto l’assessore Marco Sorbara che però ha risposto per iscritto alla richiesta di chiarimento del primo cittadino. Nei giorni scorsi, il sindaco ha avviato un’indagine interna che ha coinvolto le due aree dirigenziali (servizi sociali e verde pubblico «per appurare la totale estraneità dell’amministrazione comunale alla vicenda».
Nella sua relazione scritta consegnata al primo cittadino, l’assessore Sorbara ha parlato di «campagna diffamatoria finalizzata a mutare in modo artificioso gli esiti della campagna elettorale». L’intercettazione trascritta nella sentenza Tempus Venit risale infatti all’ottobre 2011 e, secondo quanto scritto da Sorbara, «gli è stato dato rilievo a pochi giorni dalle elezioni ed è una estrapolazione parziale». L’assessore Sorbara ha fatto sapere che si è già attivato per «acquisire la trascrizione completa e ha dato mandato ai suoi legali per tutelarsi dalla campagna diffamatoria in atto nei miei confronti».
Il sindaco di Aosta ha spiegato «di aver manifestato tutto il mio disappunto e l’inopportunità totale della sua condotta così come emerge dalla conversazione telefonica».
I famosi ‘lavoretti’ citati dai consiglieri nella mozione non sono stati affidati all’imprenditore edile ‘amico’, al quale, secondo i consiglieri di opposizione, «l’assessore si rivolgeva in modo amichevole».
La mozione è stata respinta con 10 voti favorevoli e 21 astenuti.
Sul numero di Gazzetta Matin in edicola lunedì 27 maggio, il dettaglio degli interventi dei consiglieri.
Nella foto, al centro, l’assessore Marco Sorbara ascolta l’introduzione alla mozione del consigliere Mario Vietti.
(cinzia timpano)