Calcio: il Vallée d’Aoste a Rimini a caccia del miracolo, con l’obiettivo di salvare comunque l’onore
«La logica dice che siamo retrocessi, ma calcio e logica non sempre si sposano, quindi fino all’ultimo abbiamo l’obbligo di provarci». Il direttore sportivo del Vallée d’Aoste, Christian Filippella (foto), presenta così la semifinale play out di ritorno che domani i granata giocheranno al Romeo Neri di Rimini con l’obbligo di vincere con tre gol di scarto per evitare il ritorno in serie D dopo appena un anno trascorso tra i professionisti. Nelle tre precedenti sfide giocate in questa stagione, Emiliano e compagni hanno incassato sei reti senza riuscire a segnarne. «Loro sono più che favoriti – ha spiegato il DS in conferenza stampa -, ma se segniamo subito possiamo incrinare le loro certezze e pensare di giocarcela. E’ chiaro, non voglio illudere nessuno, ma sia io che il presidente abbiamo ribadito ai ragazzi che pretendiamo che ci credano fino all’ultimo secondo e onorino la maglia con una prestazione all’altezza degli sforzi che la società ha fatto durante la stagione, mettendoli nelle condizioni di lavorare al meglio».
Proprio per avere soltanto giocatori motivati al seguito, in sei sono rimasti a casa: Kanouté, Reali, Temelin, Esposito, Raimondo, Bentoglio. «Mi aspetto una prova speciale di Cuneaz e Amato – ha aggiunto Filippella -, due valdostani che nell’ultimo periodo non hanno reso per quello che possono. Siamo invece molto contenti di Gentile, che è cresciuto partita dopo partita: siamo molto contenti di averlo preso a febbraio».
Nonostante la parola fine non sia ancora stata scritta, il DS prova ad analizzare i motivi che hanno fatto precipitare in classifica la sua squadra: «Le prime tensioni si sono avvertite nel recupero di Santarcangelo, quando pensavamo che vincendo avremmo potuto ambire ai play off e, invece, abbiamo perso 5-0. Probabilmente lì, come in altre gare, abbiamo pagato un po’ di presunzione a livello di gestione tattica, probabilmente avremmo dovuto accontentarci di qualche pareggio in più, invece di cercare sempre la vittoria, finendo con l’incassare troppi gol. Altre tensioni, molto forti, ci sono state dopo il 4-0 incassato a Renate e proprio lì deve essersi rotto qualcosa tra l’allenatore e parte dello spogliatoio. A Castiglione, poi, c’è stato il patatrak che ha definitivamente compromesso quanto di buono fatto nei mesi precedenti».
(davide pellegrino)