Il presidente Augusto Rollandin indagato, insieme ad altri sei, per i lavori al parcheggio pluripiano dell’ospedale
E’ stato il presidente della Regione, Augusto Rollandin, a comunicare nel corso di una conferenza stampa (convocata a palazzo regionale alle 17) di aver ricevuto in mattinata un avviso di garanzia a conclusione delle indagini preliminari condotte dalla Procura della Repubblica di Aosta nell’ambito dei lavori di realizzazione del nuovo parcheggio pluripiano dell’ospedale Umberto Parini. Il fatto si riferisce alla sottoscrizione del contratto di acquisto con la società St-Bernard Srl, che non sarebbe pienamente conforme a quello approvato dalla Giunta regionale. «Confido che la vicenda possa essere chiarita – ha riferito Rollandin -; ho sottoscritto la versione definitiva del contratto senza mai dubitare della sua conformità, e mai i miei uffici hanno sollevato rilievi in questa direzione». Il capo dell’esecutivo regionale non ha ancora provveduto alla nomina di un avvocato: «Non ho potuto fare nessun confronto tra i due documenti, cosa che mi ripropongo di fare», ha concluso Rollandin, che ha poi detto di «confidare nel lavoro della magistratura». In merito alle eventuali ripercussioni sulla formazione del nuovo governo regionale, Rollandin ha dichiarato: «Non è a me che dovete chiederlo».
Oltre al presidente della Regione Valle d’Aosta, Augusto Rollandin, sono indagati l’imprenditore Giuseppe Tropiano e Paolo Giunti, presidente della Coup srl: devono rispondere di abuso d’ufficio aggravato. Gli altri quattro indagati sono gli ingegneri Biagio De Risi, Matteo Gregorini, Serafino Pallù e A.D.C., accusati di turbativa d’asta. Sembra confermata, quindi, l’indiscrezione riportata da Gazzetta Matin sul numero del 10 giugno scorso, quando si diede notizia del fatto che gli inquirenti avrebbero provveduto recentissimamente all’acquisizione – oltre che della delibera che diede avvio a tutta l’operazione (documento già acquisito il 12 aprile scorso) – anche di un altro importante provvedimento.
L’inchiesta, iniziata un anno fa come filone dell’inchiesta ‘Tempus Venit’ su tentate estorsioni legate ad ambienti della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta, si sarebbe concentrata in particolare sul fatto che i lavori sono stati effettuati senza ricorrere ad alcuna gara d’appalto.
(patrick barmasse)
(danila chenal)