Una spada di Damocle sulla testa del nuovo Consiglio
Giurano fedeltà alla Valle d’Aosta, i consiglieri regionali della XIV legislatura. Lo fanno con decisione, mascherando l’emozione del primo giorno di scuola per qualcuno e del battesimo per altri. Battesimo perché molti degli eletti sono alla loro prima esperienza a Place Deffeyes, sia tra i banchi del Consiglio che tra quelli del nuovo governo Rollandin.
Un sostanziale rinnovamento, come ampiamente desiderato dai cittadini che lo scorso 26 maggio si sono presentati in massa alle urne, segno di attenzione nei confronti della politica locale e di attesa per quelle misure che devono rilanciare la Valle d’Aosta.
La XIV legislatura parte però con una spada di Damocle sulla testa di tutti i gruppi consiliari, tranne i neonati M5S e UVP, per l’inchiesta di Procura e Corte dei Conti sulle spese dei gruppi fino allo scorso anno. Le ipotesi di reato vanno dal finanziamento illecito dei partiti al peculato. Accuse tutte da provare, per carità, ma che se porteranno al rinvio a giudizio di qualcuno, senza dover attendere i processi, dovranno necessariamente sfociare in dimissioni. Non si tratterebbe di solo senso di responsabilità, ma vero e proprio senso del rispetto nei confronti degli elettori.