Legambiente chiede alla Regione di fermare la proliferazione delle centrali idroelettriche
Legambiente Valle d’Aosta dice stop alla proliferazione delle centraline idroelettriche. Lo fa in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche i portavoce dei cittadini di Valgrisenche e Gressoney-La Trinité. Contesta le deroghe e punta il dito contro le sub concessioni la presidente di Legambiente Alessandra Piccioni: «La Regione – spiega – non si avvale degli strumenti legislativi che lei stessa si è data per la tutela del territorio». Evoca Piccioni il Piano territoriale paesaggistico e il Piano territoriale delle acque. «Sempre più spesso notiamo un senso di impotenza tra i cittadini e le amministrazioni comunali che vengono scavalcati dalla Regione», sottolinea Piccioni che parla di «228 impianti idroelettrici recensiti alla fine del 2011 di cui 95 con potenza superiore ai 95 Kwatt, altri 10 sono autorizzati e altri 12 sono al Via». Passa alle richieste la vicepresidente di Legambiente Rosetta Bertolin: «Nel 2011 abbiamo chiesto alla Giunta di porre un freno alla proliferazione di centrali idroelettriche e l’esecutivo, nel 2012, ha dato indicazioni per limitarne la costruzione; oggi proponiamo al nuovo governo regionale di adottare soluzioni che vadano oltre quanto deliberato che ha lasciato spazio libero alle richieste giacenti che sono un centinaio».
Delle ricadute negative sul territorio hanno parlato i portavoce dei comitati cittadini di Valgrisenche tre nuove centrali in arrivo e di Gressoney-La Trinité, in lotta da un quadriennio contro la costruzione della centralina all’Alpe Cortlys. «Il nostro territorio sarà depauperato di una risorsa che fa vivere l’agricoltura e il turismo; viene meno il principio di bene pubblico in favore del privato», ha puntualizzato Anna Grassis promotrice della petizione a Valgrisenche 150 firme raccolte -, intervenuta con il concittadino Cesare Clap che ha tuonato «ci troveremo con tre centrali, di cui una tra le più potenti in Valle, nel giro di due chilometri; ormai tutta l’alta Valgrisenche è sotto sub concessione». Sulla stessa lunghezza d’onda Antonio Beck-Peccoz che del Cortlys dice «è la cronaca di un attentato all’ambiente». Proprietario dei terreni, Beck-Peccoz ha negato l’assenso e si è opposto all’iter di espropriazione. «Così ho avuto accesso agli atti e ho scoperto che, oltre alla concessione rilasciata, esiste una domanda per la decuplicazione della potenza dell’impianto», racconta Beck-Peccoz che nella sua battaglia ha coinvolto il Fai, il Centro Unesco di Torino e l’associazione Augusta.
(Foto: Alessandra Piccioni, Anna Grassis, Cesare Clap e Antonio Beck-Peccoz)
(danila chenal)