Casinò, la maggioranza respinge l’attacco ai vertici aziendali
La discussione generale in notturna sulla mozione di minoranza che reclama le teste dei cinque top manager della Resort & Casinò di Saint-Vincent si protrae per tre interminabili ore per finire con un nulla di fatto: nessun franco tiratore in maggioranza – nulla può il voto segreto – e i vertici del Casinò incassano la fiducia e conservano l’incarico.
A spiegare le ragioni del no è stato lassessore al Bilancio Mauro Baccega: «Non possiamo votare la vostra mozione perché abbiamo visioni diametralmente opposte sulla Resort & Casinò. La vita del Casinò per voi parte dal 2012; invece il percorso del Casinò è stato lungo e travagliato: nel 2007 il management costava oltre due milioni, oggi il costo è dimezzato; la Regione ha acquistato per 63 milioni un mezzo rudere e nulla si è fatto per anni, ora in due anni la nuova struttura sta per essere terminata; le perdite erano annunciate fino a conclusione della riqualificazione così come la ripresa nel 2014; la nostra casa da gioco ha perso molto meno rispetto ai casinò italiani; i tagli al personale sono inferiori sempre rispetto agli altri casinò. Decapitare i vertici non farebbe altro che aggravare la situazione già delicata. Non si può sostituire il management senza forti motivazioni. Sollevarli a quattro mesi dallinaugurazione della struttura sarebbe deleterio per la Valle dAosta».
Alle quattro forze di minoranza non piacciono né il piano industriale quello dei 145 esuberi né le strategie di rilancio né loperazione lusso. «Non si tratta di un piano industriale ma di una manifestazione pubblica di incompetenza, di fallimento delle politiche del governo regionale», Stefano Ferrero (M5S) punta il dito contro i vertici dellazienda, amministratore unico Luca Frigerio in testa, e ne chiede la rimozione in blocco. «Non si può far pagare al personale gli errori dei vertici. Il gioco dazzardo sulla pelle dei lavoratori è intollerabile», sbotta.
Il presidente della Regione, Augusto Rollandin,ha dichiarato: “A inizio della passata legislatura, dopo due aumenti di capitale in sei mesi, dovuti alle perdite del periodo precedente, abbiamo fatto la scelta dell’amministratore unico. Per la prima volta, con questa figura, abbiamo approvato un piano di sviluppo con interventi programmati e i cui tempi di realizzazione sono stati rispettati. Grazie all’impegno del management si è fatto il possibile per rilanciare il Casinò e nei primi due anni, prima che cominciassero i lavori, sono aumentati gli incassi. Sul personale, la previsione di 145 esuberi riguarda prepensionamenti e pensionamenti. Oggi, se c’è una situazione difficile, questa non è dovuta alla dirigenza, ma sono quindi tre gli elementi sostanziali: la contingenza, i lavori e la crisi. Noi non possiamo che ritenerci soddisfatti per un lavoro che è stato portato avanti con impegno malgrado le difficoltà. La scelta è stata giusta e ha dato i suoi risultati; siamo convinti degli investimenti realizzati e siamo fiduciosi nel futuro”.
(danila chenal)