M5S contro la sede RAI regionale: «Un servizio pubblico usato come un grande fratello a uso e consumo di un partito politico»
Niente telecamere né macchine fotografiche questa sera, venerdì 11 ottobre, all’Hostellerie du Cheval Blanc, all’incontro sul tema ‘Chi uccide il TG3 Vd’A, E chi ha distrutto l’informazione politica Rai in Valle d’Aosta?’, al quale è annunciata la partecipazione del Presidente della Commissione di vigilanza Rai Roberto Fico e con gli interventi dei giornalisti Stefano Sergi e Roberto Mancini e del deputato M5S Ivan Della Valle, oltre che dei consiglieri Roberto Cognetta e Stefano Ferrero.
«Questo dettaglio organizzativo suona un po’ come una nota distorta, ce ne rendiamo conto – spiega il consigliere pentastellato Ferrero -, ma risponde a due esigenze precise. In primis, garantire la libera partecipazione, senza l’occhio indiscreto della telecamere, più attento a zoomate di comodo in platea che non ai temi del dibattito. In secondo luogo, a nostra tutela, visto il contenuto particolare di alcuni argomenti che tratteremo e che non vogliamo siano utilizzati in modo indiscriminato per fare pubblicità o propaganda. Non lo abbiamo mai nascosto ed esprimiamo il comune sentire di un vasto pubblico: la Rai non fa servizio pubblico, ma si comporta come il grande fratello a vantaggio di un partito politico. Si tratta di un disegno complessivo che mira a usare in modo distorto a fini privati, un servizio pubblico. Lo dimostreremo con prove e filmati, in una sorta di cronologia documentata dei vari fatti».
Oggi, nell’era di Twitter, Facebook e smartphone, non pensate che i contenuti della serata saranno comunque diffusi in modo virale?
«Noi, in qualità di organizzatori, abbiamo dato un preciso indirizzo – spiega Ferrero -: chi diffonderà foto o filmati si assumerà la responsabilità delle sue azioni. Riservatezza e discrezione sono fondamentali».
Al termine dell’assemblea di redazione, dura è stata la presa di posizione dalla sede Rai regionale che denuncia le «ingerenze intollerabili da parte del Movimento 5 stelle» denunciando altresì «un clima di intimidazione alla vigilia dell’incontro ‘Chi uccide il Tg3 – Vda? E chi ha distrutto l’informazione politica Rai in Valle d’Aosta?». Ingerenze giudicate «gravemente lesive della dignità e della libertà dell’esercizio della professione giornalistica», già sotto accusa dopo i recenti attacchi dell’ex ministro Brunetta che ha giudicato il «tgr valdostano un pessimo attore della democrazia» e «dopo i numerosi interventi delle forze politiche locali in Consiglio regionale. Le critiche sono uno stimolo a far meglio e a interrogarsi sugli errori, diversa cosa, però, sono gli attacchi e le pressioni di cui la redazione è stata oggetto negli ultimi mesi – scrive la redazione nel documento approvato al termine dell’assemblea, rivendicando – di aver sempre garantito il pluralismo dell’informazione con partiti politici, associazioni, movimenti che hanno sempre trovato spazio all’interno del telegiornale regionale della Rai. Rispetto «al malinteso concetto di servizio pubblico secondo cui un Tg Rai debba essere lo spazio che istituzioni, partiti, forze politiche, movimenti di ogni provenienza considerino di diritto come proprio», l’assemblea di redazione spiega che «al di fuori dei periodi elettorali, in cui la par condicio impone tempi e spazi strettamente contingentati alla presenza degli esponenti di tutte le forze politiche, i giornalisti sono vincolati dagli obblighi deontologici di obiettività e di rispetto del pluralismo, obblighi che però non limitano il diritto/dovere di compiere quelle scelte informative di cui si sostanzia la professione giornalistica, in quanto funzione di intermediazione tra i fatti e i cittadini».
Anche se non potranno essere realizzate immagini, la sede regionale della Rai seguirà il dibattito di questa sera all’Hostellerie.
Nella foto, il consigliere M5S Stefano Ferrero.
(cinzia timpano)