La crisi fa scappare gli immigrati; «sono un indice di economia sana, se mancano è un problema»
La crisi economica colpisce duro, ma fa più male agli immigrati che agli italiani. Lo racconta il Dossier Statistico Immigrazione 2013, presentato ieri, mercoledì 13 novembre, allHôtel des Etats di Aosta. Come nel resto del Paese anche in Valle dAosta è diminuito il tasso complessivo di occupazione: dal 67,7% del 2008 al 66,4% del 2013, mentre la disoccupazione è passata dal 3,3% al 7,1%. Pur mancando dei riferimenti diretti al tasso di occupazione degli stranieri, Diego Baiocco, coordinatore del Servizio Migranti regionale, ha evidenziato il caso dei rientri volontari assistiti in Patria: ‘fino al 2009 non era stato segnalato alcun caso, mentre nel 2012 invece le domande sono state 5; questanno sono circa 50 le persone si sono informate su questa possibilità e 3 hanno avviato le procedure di rimpatrio’. Numeri piccoli, ma da leggere sia nella nostra piccola realtà che in termini di trend. La presenza degli immigrati in un Paese è indice di economia forte, mentre una contrazione dei flussi non è mai un buon segnale’ – ha spiegato William Bonapace, ricercatore allUniversità della Valle dAosta, che ha curato la sezione dedicata alla Valle dAosta del Dossier statistico. La Valle dAosta attrae gli immigrati per un insediamento stabile. Nella nostra regione gli immigrati residenti censiti al 1° gennaio 2013 sono 9.148 (0,2% del totale nazionale), su una popolazione di 127.844 abitanti, per un incidenza pari al 7,2%. Al censimento del 2001 gli stranieri residenti in Valle dAosta erano poco più di 2.600: la presenza si è quindi più che triplicata. Nel 2012 lincremento è stato però dell8%, segnando una contrazione rispetto al tasso di crescita media del 14%. Negli anni di decreti flussi, le ‘finestre’ che permettevano ai datori di lavoro italiani di chiamare lavoratori stranieri, il valore si attestava sul 30%’. Con riferimento alla distribuzione territoriale, nel comune di Aosta risiedono circa 3mila stranieri, pari a un terzo del totale regionale. I paesi di cittadinanza più frequente tra i non comunitari sono il Marocco (2.500 soggiornanti, il 356,8% del totale regionale), lAlbania (oltre 1000, il 15,4%) e la Tunisia (con circa 600, l8,9%). Fra i punti positivi, con un indice di 70,4 su una scala da 1 a 100, la Valle dAosta conosce il 2° grado più alto di inserimento sociale degli italiani dopo il Trentino Alto Adige. Soddisfacente anche laccesso al mercato immobiliare da parte dei residenti stranieri.
Nella foto, un momento della presentazione del dossier; i relatori sono William Bonapace, Miguelina Santana Baldera di Uniendo Raices e Diego Baiocco.
(francesca jaccod)