Calcio: VdA all’assalto della Caronnese; «Dobbiamo essere più muratori e meno belli»
Vendicarsi della débacle dell’andata, con la Caronnese a imporsi per 3-0 e il Vallée d’Aoste a regalare la peggiore prestazione dell’anno, con tanto di rosso a Bosonin e Mazzei a coronare una giornata da dimenticare. E’ questa la missione del Vallée d’Aoste che domenica alle 14.30 al Puchoz, tempo permettendo, ospiterà una compagine varesotta vera e propria macchina da guerra lontano dal campo amico. Condizioni atmosferiche dicevamo. Già, perché il manto del Puchoz è ancora coperto di neve e ci vorranno almeno sette ore di lavoro per liberarlo e renderlo presentabile per il fischio d’inizio. «Dovremo utilizzare una lama speciale – spiega il presidente Filippo Filippella nella consueta conferenza stampa del sabato -. Faremo i salti mortali per farci trovare pronti, a costo di spalare a mano. Speriamo solo che non sia un lavoro inutile».
Con Pascale e Fiori fermi ai box, i granata sono in attesa di capire le condizioni di Di Maira, vittima di un leggero infortunio all’inguine. Per il resto, tutti disponibili con una lunga lista di diffidati (Rega, Boi, Di Maira e Podvorica)e mister Alexandro Dossena costretto in tribuna per scontare la squalifica: in panchina, Ivan Stincone. «Loro arrivano da cinque vittorie di fila in trasferta – spiega mister Dossena -, ma noi nonostante le difficoltà meteo ci siamo allenati e non abbiamo alibi. L’importante è stare sul pezzo e pensare a fare la nostra partita, senza preoccupazioni: se ci si appresta a scalare una montagna pensando che in vetta si troverà la bufera, non si arriverà mai a farlo nel modo migliore». Dossena mostra ancora una volta la propria grinta. «Io vorrei assolutamente giocare – esclama -, anche perché dobbiamo vendicarci della sconfitta patita con il Chieri. Loro sono forti, soprattutto fuori casa, e sono molto continui, ma dovremo essere bravi a non snaturare il nostro gioco, cercando piuttosto di non lasciarli tranquilli, puntando a scalfire le loro certezze. All’andata eravamo un gruppo di singoli, ora siamo una squadra che, con l’arrivo di Vezzani e Visconti ha trovato altri due elementi capaci di inserirsi subito nei meccanismi. Dobbiamo dimostrare di essere cresciuti: dipende tutto da noi, quando ci siamo con la testa abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti». Dossena guarda anche al prosieguo del campionato: «In questo girone di ritorno saranno diciassette battaglie: con la giusta umiltà arriveremo il prima possibile a salvarci, poi eventualmente guarderemo avanti. Dobbiamo essere meno belli e più muratori. La formazione per domenica? Vi do quattro nomi: Dinaro, Rega, Furfaro e Artaria». Ovvero i quattro pilastri cui dovrebbe succedere qualcosa di grave per vederli in panchina.
(in foto il presidente Filippo Filippella e mister Alexandro Dossena)
(alessandro bianchet)