Spese della politica, il paradosso: le pezze giustificative diventano capi d’imputazione
Non sempre la giustificazione attenua il misfatto, anzi, in alcuni casi la giustificazione stessa diventa reato.
É un po’ quello che è successo ad alcuni dei gruppi consiliari per i quali si ipotizzano i reati di peculato, finanziamento illecito ai partiti e indebita percezione di contributi pubblici, come ha spiegato il capo della Procura di Aosta Marilinda Mineccia. «É il caso del Pd che ha documentato molto delle spese fatte pubblicandone anche alcuni estratti su internet, ma si tratta di peculato, come per il pagamento dei contributi previdenziali con i soldi destinati al gruppo. Soldi che sono stati restituiti, ma che testimoniano una volta di più la commistione tra gruppo consiliare e partito. Un illecito compiuto da tutti, ma il Pd, convinto di essere nel giusto, lo ha pubblicato.
Proprio da qui è nato questo procedimento – spiega Mineccia -. Stessa cosa per Alpe che ha documentato tante spese, documenti che poi sono diventati capi di imputazione perché avevano finalità personali».
L’elenco continua: il procuratore parla di «passaggio massiccio sul conto corrente dell’Uv di soldi, alcuni legittimamente impiegati, altri no», oppure di «molta documentazione per il Pdl ma risultano circa 35 mila euro a testa, 120 mila in totale, che sono stati ritirati e di cui non abbiamo cognizione», oppure ancora per Fédération Autonomiste che giustifica alcune cifre utilizzate per il giornale, ma che ha «somme prelevate» di cui non si sa nulla, per finire con Stella Alpina per la quale «nella maggioranza dei casi i contributi sono finiti su conti personali o sono stati ritirati».
«Chi ha speso di più nei confronti di terze persone ha dato documentazione di queste spese – aggiunge il procuratore capo -, in altri casi una grossa quota di questi contributi è stata riscossa personalmente o versata sui conti correnti personali».
Atteggiamenti leggeri di una classe politica sprovveduta o di politici che si sentono intoccabili? «É proprio questa la riflessione che invito a fare» dice Mineccia.
(erika david)