Il marito Renato Guillet: «Christiane, hai lasciato un grande vuoto»
«Dal momento del nostro incontro, nel 2002, non ci siamo mai più separati, fino a quel 30 dicembre. Abbiamo trascorso insieme momenti bellissimi, contraddistinti da passioni comuni come l’arte, la musica e la montagna. Ora, per il vuoto che ha lasciato, è un po’ come se abbia subìto un’amputazione».
E’ forse questo il passaggio più significativo del messaggio scritto dal marito di Christiane Seganfreddo, Renato Guillet, fatto leggere da un parente durante il funerale di sua moglie.
E ancora: «Da quando ha appreso della malattia, evidentemente ha cambiato l’approccio alla vita. Non sapremo mai cosa l’ha portata a fare quella passeggiata, ricordiamola com’era prima della malattia».
Un dolore tangibile ma composto. Alla cerimonia funebre officiata questo pomeriggio da don Carmelo Pellicone – coadiuvato da don Ferruccio Brunod – sono stati in tanti a voler salutare per l’ultima volta Christiane Seganfreddo, l’insegnante aostana di 43 anni trovata priva di vita sabato scorso in un ruscello a servizio di alcuni vigneti di frazione Grand Signayes, talmente tanti che più della metà dei presenti ha dovuto seguire la funzione fuori dalla chiesa di Santo Stefano.
«Oltre 40 giorni di assenza da casa conditi da attesa e speranza», ha spiegato don Carmelo Pellicone parlando dell’ultimo mese e mezzo affrontato dai familiari di Christiane Seganfreddo, allontanatasi dalla sua abitazione di viale Gran San Bernardo all’alba del 30 dicembre scorso per non farvi più rientro.
«Chri, sarai sempre nei nostri cuori», è stato il messaggio rivolto dai suoi alunni.
Dopo la funzione, la salma di Christiane Seganfreddo è stata portata al cimitero di St-Vincent, dove è stata tumulata nella tomba di famiglia.
Christiane lascia il marito Renato Guillet, il figlioletto Alain, i genitori Piera e Giordano, e i fratelli Monica e Vittorio.
(pa.ba.)