Ferrovia: pressing della Regione su Roma
«Pur accogliendo favorevolmente la notizia che è sospesa da parte di Trenitalia la decisone di ridurre i treni: non abbiamo garanzie sui passi successivi e non vorremmo che i valdostani rischino in futuro di ritrovarsi nelle stesse condizioni e quindi manteniamo la nostra risoluzione» ha esordito in aula alla ripresa dei lavori del Consiglio Valle il capogruppo del Movimento 5 Stelle Stefano Ferrero. La minoranza annuncia di ritirare la risoluzione sui bimodali.
Nel rispondere lassessore ai Trasporti Aurelio Marguerettaz chiosa: «Credo sia stata comunque una giornata proficua. Il problema allordine del giorno erano i tagli. I sindacati hanno chiesto di stralciare tutto quanto non attinente e abbiamo avuto modo di fare una riflessione, ahimé non condivisa, e in aderenza con quanto richiesto abbiamo riformulato la risoluzione togliendo tutte le parti estranee alla riduzione dei servizi. Trenitalia ha dato disposizioni alle biglietterie di togliere dalle stazioni la riformulazione degli orari che sono stati ripristinati in toto».
«La nostra risoluzione chiede di chiarire la situazione amministrativa e a definire il ruolo contrattuale della Regione Valle dAosta, dello Stato e di Trenitalia» perora Patrizia Morelli Alpe. Ribatte Marguerettaz: «Ritengo che lattività istituzionale sia fatta in modo corretto. Tutti devono onorare i propri impegni. Non abbiamo alcuna posizione debitoria (i famosi 70 milioni) così come sta scritto sulla vostra risoluzione. Questa volta abbiamo ottenuto un intervento forte del ministero su Trenitalia». Ricorda il capo dellesecutivo Augusto Rollandin che tutti i punti dellaccordo sono scritti nella norma di attuazione che ancora non cè. «Sul tavolo la Regione deve pur mettere qualcosa» chiude Raimondo Donzel (Pd-Sinistra VdA).
Si passa al voto sulle due risoluzioni. Dimagrita a un punto quella di maggioranza – approvata con 17 voti e 15 astensioni e un non votante – che impegna «il governo regionale a chiedere con urgenza la costituzione di un tavolo di lavoro con il ministero, Trenitalia e Rfi per definire lintesa con lo Stato»; immutata quella della minoranza: respinta, a voto segreto, con 16 sì e 17 astensioni.