Casinò: i sindacati si spaccano; il Savt critica «i tempi accelerati per l’incontro con i lavoratori»
E’ iniziato da qualche minuto l’incontro delle minoranze consiliari (PD, UVP, Alpe e M5S) con i delegati sindacali e dei lavoratori della Saint Vincent Resort & Casinò, nel salone delle manifestazioni di palazzo regionale; al centro del dibattito, la profonda crisi nella quale versa l’azienda e le decisioni da intraprendere dopo l’incontro di martedì scorso tra proprietà e rappresentanti dei lavori durante il quale si è anche ventilata l’ipotesi della disdetta unilaterale dei contratti di lavoro.
Intanto, sul fronte sindacale, il Savt ha deciso di riprendere le trattative con l’azienda, proprio per evitare «eventuali decisioni unilaterali dell’azienda» – hanno spiegato in una nota il segretario di categoria Alessandro Parrella e il segretario regionale Claudio Albertinelli. Nella stessa nota non manca il j’accuse a «quelle sigle che a tutti i costi hanno voluto accelerare i tempi, indicendo un’assemblea per venerdì sera (stasera, ndr) con il rischio di mettere in discussione la tenuta del fronte sindacale». ‘Quelle’ sigle alle quali si riferiscono i rappresentanti del Savt sono Cgil, Cisl e UGL che per stasera alle 18.30 hanno indetto l’assemblea plenaria dei lavoratori del Casinò. All’ordine del giorno, le decisioni da assumere all’indomani dell’incontro tra i delegati e la proprietà. Il segretario regionale Cgil Domenico Falcomatà aveva esternato la sua preoccupazione per la gravissima crisi di liquidità nella quale versa l’azienda. «L’azienda è in crisi nera – aveva commentato Falcomatà – direi che la crudezza con la quale il presidente Rollandin ha dipinto la verità è da apprezzare. Egli infatti ha sempre tenuto un atteggiamento possibilista, con affermazioni tese a rassicurare; oggi non c’è spazio per nessuna rassicurazione, semmai per esprimere preoccupazione pari alla nostra».
Uno spiraglio pare esserci.
«Possiamo discutere ma senza dimenticare le responsabilità dell’attuale dirigenza – commenta Falcomatà – siamo disposti a lavorare a una proposta che medi la necessità di recuperare risorse con la riorganizzazione aziendale. Non dimentichiamo che in due bienni economici non rinnovati, l’azienda ha risparmiato 10 milioni di euro in aumenti contrattuali; ma in quel frangente si è accettato consapevolmente, sapendo della situazione delicata; oggi il quadro è di una chiarezza drammatica, di crisi nera».
«Rimangono intatte le considerazioni su una dirigenza non all’altezza – aveva commentato il segretario della Cisl Riccardo Monzeglio – lavoreremo a una controproposta, come ci è stato chiesto dalla proprietà»
(cinzia timpano)