Frana di La Saxe, probabile rinuncia al ricorso di due privati
Con il passaggio di questa mattina davanti al Tar del Lazio, il commissario delegato Raffaele Rocco potrà proseguire nella realizzazione degli interventi di protezione utilizzando gli 11 milioni di euro statali e regionali già stanziati.
I legali rappresentanti dei quattro proprietari delle case, che sorgono a pochi metri dalla zona dove sarà costruito il vallo di protezione, hanno formalizzato oggi la rinuncia alla richiesta di sospensione degli atti impugnati, su cui il Tar avrebbe dovuto pronunciarsi.
Resta ancora pendente il ricorso, ma i legali hanno anticipato che due dei privati sono intenzionati a ritirarlo.
«La nostra decisione è in linea con quanto abbiamo sempre detto – precisa Mario Bianchi, uno dei proprietari firmatari del ricorso -, non era nostra intenzione frenare l’iter ma vederci chiaro. In quanto proprietari riteniamo di avere il diritto di avere accesso agli atti ufficiali, ai documenti, alle simulazioni di pericolo, tutte cose che non ci sono state fornite. Per averli abbiamo dovuto fare ricorso. Ma l’intenzione di rinunciare alla richiesta di sospensiva – aggiunge Bianchi – l’avevamo già espressa nella sciagurata riunione con Rocco! Ma da lì si è scatenata una bagarre di cui non capiamo il motivo».
Bianchi non rinuncerà al ricorso per il momento. «No. la mia intenzione è vederci chiaro. La sicurezza viene sempre prima di tutto, per carità. Ma è mio diritto avere accesso ai documenti ufficiali di progetti che mi coinvolgono direttamente. Francamente ci siamo stupiti di come le autorità abbiano fatto scoppiare quella bomba che era giù disinnescata».
«Quello che è successo – conclude Bianchi – non è una bella pagina. Sono lì da 40 anni, nessuno di noi ha mai preteso di non volere il vallo!»
(erika david)