La rabbia dei forestali: «Devono smetterla di prenderci in giro»
«Questa maggioranza sta rovinando l’economia della Valle d’Aosta! Deve andarsene!».
«Io ho 40 anni e sono invalido, quante speranze posso avere di lavorare?».
«78 giorni lavorativi non sono niente. Con cosa vivo il resto dell’anno?».
C’è rabbia, frustrazione, delusione, preoccupazione e paura nei commenti degli operai forestali al termine della discussione delle risoluzioni sull’attivazione di nuovi cantieri.
La rabbia di avere una specializzazione, un’anzianità lavorativa -ma non anagrafica- che non saranno prese in considerazione, la rabbia di vedere una graduatoria mai rispettata e la paura, al mese di marzo, di vedere arrivare la bella stagione ma non la chiamata per lavorare.
Chi gli anni passati ha lavorato per conto delle ditte private esterne spera di non ricaderci di nuovo. «Lo stipendio del mese di luglio l’ho preso adesso, a febbraio! E solo perché ho messo di mezzo un avvocato. Come si fa a vivere così?»
Delusi anche dai «giochini politici» che fanno sì che la risoluzione portata dalle minoranze, per qualcuno più affidabile perché meno discriminante, non sia stata votata. «A sto punto potevano essere votate tutt’e due. Abbiamo fretta, non capiscono, non c’è più tempo, bisogna fare, abbiamo bisogno di lavorare».
(erika david)