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Travolto da un’auto pirata: «Il mio investitore? Indegno di vivere»

Travolto da un’auto pirata: «Il mio investitore? Indegno di vivere»

Esclusivo: parla Alberto Pignatelli, l'aostano ritornato a casa dopo 48 ore in Chirurgia d'urgenza; «Potevo essere morto, ma lui ha ripreso la sua corsa come se nulla fosse»

E’ rientrato a casa nel tardo pomeriggio di venerdì, dopo poco meno di 48 ore trascorse in ospedale, prima al Pronto soccorso, poi ricoverato nel reparto di Chirurgia d’urgenza, Alberto Pignatelli, 50 anni di Aosta, investito pochi minuti dopo le 21 di mercoledì da un’auto pirata.
Sta meglio, nonostante il profondo taglio alla fronte, le distorsioni al ginocchio destro e al braccio sinistro, e il trauma cranico per fortuna in via di assorbimento.
«Nella sfortuna, mi è andata bene, posso ritenermi un miracolato se ora sono qui a parlare con lei», commenta.
Alberto Pignatelli, mercoledì sera, era uscito dalla sua abitazione di via Edelweiss, sulla prima collina di Aosta, per portare a spasso il cane: attraversata la strada statale 27, in corrispondenza dell’incrocio con via delle Betulle, «mi sono sentito prendere da dietro e, subito dopo, mi sono ritrovato per terra, col sangue che scorreva sul viso», racconta il cinquantenne.
Al suo investitore, se mai se lo trovasse di fronte, cosa vorrebbe dirgli? «Che è una persona indegna di vivere, è vergognoso che una persona possa investirti e poi, senza problemi, possa riprendere la sua corsa come se nulla fosse. Potevo essere anche morto».
Sull’accaduto indaga la Squadra volanti della Questura di Aosta.
Nella foto il punto dove è stato investito Alberto Pignatelli.
L’intervista esclusiva su Gazzetta Matin in edicola lunedì 5 maggio 2014.
(pa.ba.)

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