Europee: Luca Barbieri a Bruxelles per difendere montagna e autonomia
«Sono progressista, democratico e di sinistra». Ha esordito così Luca Barbieri, il candidato della coalizione autonomista progressista Uvp, Alpe e Pd VdA alle Europee del 25 maggio nel comizio di apertura al Bataclan di Aosta, citando la sua esperienza nell’associazionismo, il suo radicamento sul territorio e dicendosi pronto «a difendere la nostra cultura, il nostro territorio e le nostre tradizioni».
«Non tutti hanno fiducia nell’Europa ma la politica della Valle d’Aosta nasce a Bruxelles: ecco perché è importante esserci» ha sottolineato, ricordando che «dal prossimo Piano di sviluppo rurale discenderanno tutte le politiche agricole di un settennio», e ha aggiunto: «il più grande nemico e avversario da battere è l’astensionismo».
Cavalli di battaglia della campagna elettorale saranno la difesa dell’autonomia e della montagna. Ha sostenuto: «Dobbiamo difendere, insieme ad altre realtà simili alla nostra, la montagna, la cui fragilità è riconosciuta, e l’autonomia che è ricchezza di biodiversità territoriale, sociale e culturale». Ha aggiunto Barbieri: «Le politiche europee devono partire dai territori che conoscono le loro esigenze, non è possibile un programma di sviluppo unico per tutti; vogliamo un’Europa più umana che metta in secondo piano quella della finanza e noi sappiamo declinare un’unione europea dal volto equo, sostenibile e federale che garantisca tutti, che possa tutelare i più deboli e i più fragili come lo siamo noi della Valle d’Aosta».
A introdurre il candidato i vertice dei tre movimenti. Di Barbieri Piero Floris (Alpe) dice «è il binomio solidarietà e radicamento al territorio che meglio ci rappresenta»; per Fulvio Centoz «le europee non sono secondarie e dobbiamo lottare per un’Europa a misura d’uomo, attenta alle problematiche delle genti di montagna»; per Alessia Favre (Uvp): «Abbiamo il candidato del cambiamento, valdostano, autonomista e progressista; siamo al centro della politica valdostana e ci meritiamo un posto che non è quello delle forze di opposizione».
(danila chenal)