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Operazione Pusher: il testimone dell’accusa non c’è, è in Belgio, e il processo è rinviato al 1° ottobre

Operazione Pusher: il testimone dell’accusa non c’è, è in Belgio, e il processo è rinviato al 1° ottobre

Essaid El Basraoui e Mostafa Hamaras, arrestati il 3 maggio del 2013 dalla Squadra mobile, sono accusati di essere stati a capo di una banda volta al reclutamento di baby pusher ad Aosta

Il testimone citato dal pubblico ministero non si è presentato in aula, perché nel frattempo trasferitosi in Belgio, e quindi l’udienza è stata rinviata al prossimo 1° ottobre.
E’ quanto accaduto questa mattina nell’ambito del processo a Essaid El Basraoui, 20 anni, e Mostafa Hamaras, 24, arrestati il 3 maggio del 2013 dalla Sezione narcotici della Squadra mobile della Questura di Aosta – in esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere – perché sospettati di essere stati a capo di una banda volta al reclutamento di baby spacciatori da mandare in giro per Aosta.
L’udienza di stamane davanti al collegio presieduto da Paolo De Paola (giudici a latere Davide Paladino e Paola Cordero), dopo il rinvio del 2 aprile, è stata quindi fatta slittare al 10 ottobre, così da permettere «il perfezionamento della notifica al testimone trasferitosi in Belgio, che in quella giornata dovrà venire ad Aosta per essere sentito nel processo, non c’è rogatoria», ha spiegato il legale difensore dei due imputati, l’avvocato Andrea Urbica di Aosta.
Così come già paventato nell’udienza del 2 aprile scorso, nella quale sfilarono in aula alcuni dei circa venti giovani che, tra la tarda estate del 2012 e i primi mesi del 2013, sarebbero stati adescati dalla banda, l’avvocato Urbica ha nuovamente affermato che «nella prossima udienza, una volta ascoltati i miei assistiti, mi riservo di presentare eventualmente qualche istanza».
(pa.ba.)

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