Nuova Università: i lavori per il primo lotto partiranno a settembre
Primi giorni di settembre. Questo il presumibile fischio di inizio per i lavori di realizzazione del primo lotto della Nuova Università Valdostana, presentato quest’oggi a Palazzo Regionale da Bruno Milanesio, responsabile della NUV, Fabio De Giovanni, responsabile unico del procedimento, e alla presenza del presidente della giunta regionale Augusto Rollandin e del neo assessore all’Istruzione Emily Rini.
I lavori, affidati al raggruppamento di imprese capitanato dalla Vico di Hône, prevede la realizzazione di della palazzina Zerboglio, che ospiterà sede didattica e aula magna, ma anche dei servizi principali, come una parte di parcheggio sotterraneo, un parcheggio sul lato di via Monte Solarolo e un’area mercatale con tanto di arboreto e pensiline coperte da pannelli fotovoltaici. Il tutto, per un costo di 30 milioni di euro IVA esclusa e una durata dei lavoro prevista in tre anni e mezzo.
«Per ragioni di spending review ci limiteremo alla realizzazione del primo lotto per il momento – spiega Bruno Milanesio -. Abbiamo pensato a una strategia graduata, con un progetto appunto graduale e flessibile, che ci consenta di condurre in porto la prima parte sostanziosa di lavori, ma lasciando aperto lo spazio a eventuali esigenze future. Insomma, rispondiamo a un’esigenza immediata senza fare gli acchiappanuvole». Il responsabile della NUV entra poi nei dettagli: «Con questo primo lotto ci si può finalmente riappropriare di uno spazio finora inaccessibile per i cittadini, che tra le altre cose prevede una pizza degli studi, con elementi architettonici che riempiono il vuoto del momento e richiamano gli interventi futuri che andremo a fare – spiega Milanesio -. Il cantiere durerà tre anni e per questo si è cercato di ridurre al minimo i disagi. Innanzitutto, il parcheggio che dà su via Monte Pasubio sarà accessibile dopo sei mesi; poi, per tutta la durata dei lavori, saranno posizionati dei pannelli in legno con tanto di fioriere, panchine e alberi per rendere meno impattante i lavori e ridurre il disturbo. Inoltre, si provvederà al riciclo di quasi tutti i materiali di risulta e un impianto di betonaggio interno che ridurrà al minimo gli spostamenti». Detto dei tempi di inizio, Milanesio riserva un’ultima spiegazione: «Inizieremo subito con le demolizioni e, grazie all’utilizzo di microcariche a espolosione controllata ridurremo il lavoro a soli due giorni».
«Con questo primo lotto nasce una struttura funzionale che risponde già alle prime esigenze – spiega il presidente Augusto Rollandin -. Questo è l’unico esempio in Italia di caserma riadattata; è un investimento per la cultura, per i giovani, che cambierà il volto alla nostra città. E oltretutto stiamo rispettando le tempistiche. I lotti successivi? Per ora realizzeremo questo, per il prosieguo ci riserviamo di riflettere. Vogliamo arrivare a realizzarle solo se otterremo dei finanziamenti statali o privati, per non dover togliere risorse ad altri interventi urgenti. Se ci saranno ritardi? Fortunatamente per ora non c’è ombra di ricorsi».
(nella foto uno scorcio del progetto da via Monte Vodice)
(alessandro bianchet)